La perdita di massa muscolare o, secondo la terminologia medica Sarcopenia, è un processo para-fisiologico legato al processo di invecchiamento. Il termine Sarcopenia deriva del greco antico ed è l’unione di 2 parole Sarx ( carne) e Penia (miseria, povertà).
Al contrario di quanto si crede, non è un fenomeno raro che colpisce solo chi soffre di patologie croniche. La scienza medica, infatti, distingue tra Sarcopenia primaria o senile, legata solo all’età della persona, e Sarcopenia secondaria, quando questa condizione è collegata a una particolare causa quali patologie croniche, stile di vita sedentario, malnutrizione e/o marcato decondizionamento. Di fatto, la Sarcopenia secondaria può essere presente a qualsiasi età, essendo di fatto non legata all’invecchiamento, ma a condizioni patologiche o sociali che possono essere sempre presenti nella vita della persona.
La Sarcopenia primaria è un fenomeno costantemente legato all’invecchiamento e si presenta già in età pre-senile. Studi medici internazionali hanno dimostrato che la massa e la funzione muscolare, in condizioni di normalità, raggiunge il suo massimo all’età di 40 anni circa ma poi inizia costantemente ed inesorabilmente a calare.
Ricerche scientifiche indicano che in persone sane sopra i 50 anni la massa muscolare diminuisce del 1-2% all’anno e che con la perdita del 25-30% della massa muscolare si riducono in modo significativo le capacità funzionali-motorie e di conseguenza la qualità della vita della persona. E’ chiaro che se sono presenti patologie croniche e/o eventi acuti il tasso di riduzione della massa muscolare diminuisce molto più rapidamente.
Dal punto di vista microscopico il processo sarcopenico è caratterizzato da importanti modificazioni strutturali e funzionali. Di fatto, la massa muscolare contrattile persa è sostituita da tessuto connettivo e/o adiposo non in grado di contrarsi. In aggiunta, nel muscolo sarcopenico avvengono modificazioni geniche delle molecole che dentro il muscolo regolano la contrazione. Infatti tali molecole vengo sostituite con forme meno efficaci che riducono la forza contrattile. A questo si aggiunge la riduzione degli organelli cellulari (i mitocondri) che producono l’energia indispensabile per la contrazione.
Detto quanto sopra, riteniamo opportuno introdurre il concetto di Obesità Sarcopenica.
Se il soggetto considera solo il suo peso corporeo in rapporto alla sua altezza (quello che la medicina definiscine “Indice Massa Corporea o BMI”), si possono commettere grossolani errori di valutazione. Infatti se la massa muscolare (o massa magra) è sostituita da tessuto connettivo o da tessuto adiposo (o massa grassa) il peso, quindi il BMI, non cambia. In realtà il metabolismo, e quindi lo stato di salute, della persona è molto cambiato perché la massa magra muscolare svolge fondamentali attività metaboliche (si ricorda che il muscolo scheletrico ha un ruolo importante nella regolazione della glicemia e del metabolismo dell’intero corpo umano!) mentre le altre masse no. E’ importante ricordare che la diminuzione della massa muscolare indotta dall’invecchiamento (primaria) e/o da patologie associate (secondaria) è responsabile, non solo di perdita dell’autonomia funzionale ma anche di cadute con eventuali traumi, del lento recupero dopo interventi chirurgici e dell’ incremento delle infezioni. La Sarcopenia è un fenomeno talmente importante nel governo metabolico e nella storia clinica della persona che è un indicatore predittivo di moralità indipendente dalle patologie delle quali la stessa persona è affetta.
Ma come possiamo fare per capire se siamo sarcopenici e monitorare l’andamento di tale condizione? Oggi la conoscenza medica ci offre vari strumenti per valutare questo stato. Possiamo usare strumenti precisissimi, ma molto sofisticati, costosi e potenzialmente pericolosi come la DEXA che usa i raggi X per stimare quantitativamente la massa magra. Meno costosa e pericolosa, ma comunque sempre impegnativa, è la misurazione della massa muscolare con impedenzometria., meglio se associata a valutazione vettoriale (BIVA).
Si ricorda che anche tali strumenti sono molto sofisticati e per ottenere risultati affidabili e ripetibili devono essere di alta qualità e gestiti da personale qualificato. Poco hanno a che fare con strumenti venduti negli ipermercati o dati come gadget quali bilance per il peso corporeo con valutazione impedenzometrica abbinata. Di semplice esecuzione sono le valutazioni antroponetriche che usano i diametri muscolari degli arti e la presenza delle pliche cutanee per distinguere e quantificare la massa muscolare da quella grassa. In questo caso è sufficiente un metro da sarta e uno strumento medico detto plicometro. Fondamentale però che tali valutazione siamo eseguite da professionisti esperti che utilizzano tabelle e formule validata dal contesto medico internazionale.
Che cosa influisce il divenire della Sarcopenia? La Sarcopenia primaria è un processo para-fisiologico legato all’invecchiamento ed è quindi incontrastabile. Tuttavia si possono mettere in atto della strategia, almeno per rallentarla, se si conoscono le cause, non genetiche, che la inducono…
Il principale fattore esogeno che più accelerare il processo sarcopenico primario sono le “Aumentate Richieste Metaboliche” dell’individuo che avvengono per:
- Mancanza di esercizio fisico.
- Eccesso di esercizio in soggetti che hanno il loro metabolismo già compromesso dall’invecchiamento
- Alimentazione o Nutrizione inadeguata.
Quindi , conoscendo le cause….Cosa fare per poter rallentare, certamente non abolire, il processo sarcopenico legato all’invecchiamento della persona?
In base alla cause riportate in precedenza possono esistere diverse strategie.
Le più semplici sono:
- Eseguire adeguata attività fisica di supporto basata sulle possibilità e condizioni metaboliche del singolo individuo
- Mantenere una adeguato supporto nutrizionale con assunzione di nutrienti fondamentali per mantenere il metabolismo generale.
Questi argomenti, spesso trattati con superficialità e/o con finalità più commerciali che scientifiche, sono molto complessi e seri. Di fatto meritano un adeguato approfondimento medico-scientifico supportato da letteratura medica e non da semplici slogan pubblicitari o messaggio mediatici.
Tali argomenti saranno oggetto di altri articoli che utilizzeranno rigorosamente il sapere scientifico basato sulle evidenze.
Prof Francesco Saverio Dioguardi, Dr Evasio Pasini
Università degli Studi di Milano, ICS Maugeri, Pavia
BIBLIOGRAFIA DI SUPPORTO
- Marcell TJ. et al. J of Gerontology. 2003:58,10:911-916
- Cruz-Jentoft AJ. et al, Age Aging. 2013:39:412-423
- Pasini E. et al. J Med Pers. 2013:11:51–55
- Pasini E. et al. Pharm Res. 2013:76:28-33
- Morandi A. et al. J Am Med Dir Assoc. 2015:Jun 15
- Peterson SJ. et al. Nutr Clin Pract. 2015:Dec 24
- Wolfe EW. Am J Clin Nutr. 2006: 84:475–482 2
- Anker SD. et al. Lancet. 1997:349:1050–1053 3
- Rolland Y. et al. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2011:14:15–21 6
- Fujita S. et al. J Physiol. 2007:582(Pt 2):813–823 12
- Sumukadas D. Clin Interv Aging. 2010:5:217–228