Quasi l’80% degli eventi cardiaci potrebbe essere prevenuto. La campagna di informazione “Vivi con il Cuore” è stata promossa per riconoscere e prevenire l’infarto nella donna. “Sebbene si pensi che le malattie cardiache non siano appannaggio del sesso femminile, queste sono la prima causa di morte anche nelle donne. – dichiara Ciro Indolfi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia – La Società Italiana di Cardiologia ha tra i suoi obiettivi primari quello di promuovere il benessere delle donne, diffondere la consapevolezza del rischio cardiovascolare ed incoraggiare le più efficaci strategie terapeutiche. Il messaggio importante che i Cardiologi italiani vogliono diffondere riguarda anche la differenza dei sintomi dell’infarto che nelle donne sono frequentemente atipici. Campagne come Vivi con il Cuore hanno l’ambizioso obiettivo di prevenire morti premature e permettere la migliore cura per le donne colpite da infarto.”
Vivi con il Cuore è la campagna nazionale di informazione per riconoscere e prevenire l’infarto nella donna. All’interno del rinnovato sito web, le donne potranno trovare informazioni sulle malattie del cuore, riconoscere le differenze di genere, scoprire i sintomi dell’infarto e le specificità nella donna, tanti consigli per attuare efficaci strategie salva-cuore e un semplice test per valutare il proprio stile di vita.
Eikon Strategic Consulting ha intervistato un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 40 e i 70 anni, per comprendere la percezione maschile e femminile in relazione al rischio cardiovascolare. Dall’indagine emerge con forza che, nell’immaginario collettivo, il cuore è considerato una vulnerabilità maschile, mentre il tumore un problema femminile. Solo 2 donne su 10 sono consapevoli che la loro prima causa di morte sono le malattie cardiovascolari e l’infarto: 6 donne su 10 indicano il tumore mentre il 74% ritiene che le malattie cardiovascolari lo siano per gli uomini. Della stessa convinzione anche gli uomini: solo il 21% pensano che la prima causa di morte per le donne siano le malattie cardiovascolari. Tra gli uomini, la convinzione che il rischio di infarto sia maggiore per loro è molto forte: ben il 77% lo pensa. Il sintomo cruciale dell’infarto, il dolore toracico, è correttamente indicato da oltre il 70% degli intervistati, uomini e donne, ma meno della metà è in grado di riconoscere gli altri sintomi non specifici. La maggioranza degli intervistati (70%) vorrebbe essere informata sui rischi cardiovascolari e sulle modalità di prevenzione soprattutto dal proprio medico di base. Il 31% vorrebbe trovare informazioni anche sul web (siti, test di autovalutazione on line, informazioni scientifiche e consigli degli esperti).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che oltre tre quarti della mortalità cardiovascolare globale può essere prevenuta mediante l’attuazione di adeguate modifiche dello stile di vita e il controllo dei fattori di rischio, come ad esempio ipertensione, ipercolesterolemia e il diabete che, da solo, raddoppia il rischio della donna di contrarre una malattia coronarica.
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