In base all’Ordinanza del Commissario all’Emergenza COVID-19, firmata il 15 marzo dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, le dosi avanzate di vaccino a fine giornata, qualora non conservabili, saranno somministrate a soggetti già inseriti nelle piattaforme regionali e che risponderanno a chiamata diretta delle ASL, in base a liste di riserva create in base all’appartenenza a fasce o categorie prioritarie secondo le Linee Guida del Piano Vaccini. Ad esempio i familiari di disabili e caregiver, che sono da poco stati inseriti tra i soggetti che necessitano la somministrazione in via preferenziale. Obiettivo dichiarato a margine della presentazione del crono-programma di somministrazioni: “ottimizzare l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal Piano nazionale e le successive Raccomandazioni”.
Ad ogni modo, non c’è spazio per le auto-candidature. Alcune Regioni (come la Lombardia e Campania) sono già partite – rispettando categorie e cronologia di adesione – le vaccinazioni di riserva, soprattutto dopo le numerose disdette causate dal caso AstraZeneca. In base a quanto emerso a margine di una interrogazione parlamentare, presentata alla Camera sui ritardi di adeguamento alle nuove linee guida, in molte regioni non solo non è stata avviata la somministrazione dei vaccini ai soggetti fragili individuati nelle tabelle 1 e 2 ma non è stato neppure aggiornamento il sistema di adesione o di prenotazione per le loro vaccinazioni.