Il decreto di Governo con tutte le regole Covid per l’uscita graduale dallo stato di emergenza, prevede un ritorno quasi completo alla normalità nel corso dei prossimi mesi, con il fondamentale spartiacque del primo maggio, quando non sarà più richiesto il Green Pass per la quasi totalità delle attività finora soggette a restrizioni. Si tratta di una road map di misure minime da rispettare in via obbligatoria che, come del resto accaduto anche finora, lasciano tuttavia alle singole attività private la facoltà di prevedere proroghe e ulteriori restrizioni laddove ritenuto opportunto, fatti salvi i diritti di legge previsti a tutela di consumatori e lavoratori nei vasi contesti applicativi delle eventuali regole ad hoc cherisultino più restrittive rispetto ai protocolli condivisi.
Regole Covid dal 1° maggio
Termina l’obbligo del Green Pass anche per le attività che lo prevedevano fino al 30 aprile in versione base (accesso ai luoghi di lavoro, mense, concorsi pubblici, corsi di formazione, trasporti di lunga percorrenza come i treni) o rafforzato (centri benessere, sale gioco, discoteche, congressi ed eventi sportivi al chiuso). Salvo proroghe, dal primo maggio decade anche l’obbligo di mascherine al chiuso e quello di utilizzo dei dispositivi Ffp2 per mezzi di trasporto pubblici, cinema e teatri.
Deroghe nel settore privato
Le regole disposte dal Decreto Legge 24 marzo 2022, n. 24 (recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”), dal primo maggio non rendono più il Green Pass vincolante per l’accesso al lavoro pubblico e privato o per lo svolgimento di attività professionali.
Questo signifca che decadono anche le relative sanzioni a carico di datori di lavoro o lavoratori che trasgrediscono le regole nazionali. Le aziende private possono prevedere ulteriori regole interne, anche in materia di mascherine e Green Pass: non potranno sospendere gli inadempienti secondo le regole nazionali finora previste ma potranno adottare un disciplinare interno.
In base all’Ordinanza del Ministero della Salute del 1° aprile 2022 (Adozione delle «Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali), che aggiorna ma riconferma in buona sostanza il ricorso al Protocollo condiviso tra Governo e parti sociali, gli obblighi dei datori di lavoro per la tutela contro il rischio di contagio non sono neccessariamente legati al perdurare dello stato di emergenza. Le aziende possono adottare misure equivalenti o più restrittive secondo le peculiarità della propria organizzazione, previa consultazione delle rappresentanze sindacali aziendali. “Rientra nelle prerogative di associazioni di categoria e altri soggetti rappresentativi redigere ulteriori protocolli attuativi di dettaglio ed eventualmente più restrittivi, purchè nel rispetto di tali principi generali, la cui attuazione deve essere garantita e soggetta a verifiche puntuali effettuate dalle competenti autorità locali”.
Regole Covid: novità di giugno
Il mese di giugno prevede due importanti scadenze, legate sia all’obbligo vaccinale sia al mondo del lavoro. Da metà giugno decade l’obbligo vaccinale per il personale scolastico e universitario, militari e agenti di polizia, e soccorso pubblico e istituti penitenziari. Resterà invece in vigore per il personale sanitario e nelle case di riposo o degenza (Rsa). Da fine giugno ritornano in vigore le regole ordinarie per lo smart working nel privato e decadono le tutele di auto-sorveglianza sanitaria per i lavoratori fragili. Dal primo luglio torna l’obbligo di lavoro agile con accordo individuale. A fine anno 2022 decade l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e Rsa (salvo proroghe). Per le visite all’interno di ospedali e residenze socio assistenziali saranno inoltre consentite senza Super Green Pass dal 1° gennaio 2023.