Le cause e i fattori di rischio: consideriamo fattori anagrafici, genetici, costituzionali, ambientali, ormonali, l’uso di farmaci. Alcuni di essi sono i cosiddetti fattori non modificabili quali età, sesso e razza, su cui non è possibile intervenire, mentre su altri principalmente legati alle abitudini e allo stile di vita, molto dipende dal comportamento di ciascuno:
– Età: l’osteoporosi è prevalentemente una malattia della terza età. Sebbene una lenta riduzione della massa ossea inizi molto prima, gli effetti di questa perdita si avvertono solo nel tempo, quando i valori di massa ossea arrivano a livelli così bassi da determinare la comparsa di fratture anche per minimi traumi
– Sesso: le donne sono a maggior rischio rispetto agli uomini a causa della minor massa ossea; della menopausa (il rapido declino della produzione di ormoni sessuali – estrogeni – comporta una più precoce perdita di massa corporea); della durata della vita.
– Familiarità per osteoporosi o fratture da fragilità ossea: consanguinei con osteoporosi predispongono ad un maggior rischio di sviluppo della malattia, che può essere ereditata allo stesso modo in cui si ereditano dai genitori il colore dei capelli e quello della pelle.
– Dieta carente di calcio: un’alimentazione che rende impossibile un normale processo di rimodellamento osseo, favorisce il progressivo impoverimento dello scheletro. Ogni giorno perdiamo una certa quantità di calcio attraverso urine e feci, e se queste perdite non vengono pienamente reintegrate con la dieta, si ha un continuo prelievo di calcio dall’osso.
– Alimentazione iperproteica: un eccesso di proteine, in particolare di origine animale, determina un aumento dell’acidità del sangue che, per un meccanismo complicato, viene corretto dall’organismo attraverso l’eliminazione di una maggior quantità di calcio attraverso l’urina.
– Consumo eccessivo di alimenti ricchi di fibre non digeribili: alimenti integrali o a base di fibre (crusca) riduce l’assorbimento intestinale del calcio contenuto negli alimenti e ne fa perdere gran parte con le feci.
– Vita sedentaria: l’osso ha bisogno di stimoli meccanici per mantenere la sua robustezza; un’attività fisica moderata ma regolare favorisce il mantenimento della massa ossea.
– Eccesso di fumo, alcool, caffeina: nelle forti fumatrici, la nicotina tende ad anticipare la menopausa di 1-2 anni, precorrendo e allungando il periodo di perdita di massa ossea. La nicotina interferisce inoltre con l’attività di formazione ossea degli osteoblasti. Lo stesso vale per l’alcool: un bicchiere di vino ai pasti va bene, ma il consumo eccessivo riduce l’assorbimento intestinale di calcio e inibisce la formazione ossea con un’azione diretta sugli osteoblasti. Infine un eccesso di caffeina aumenta le perdite di calcio attraverso le urine e riduce l’assorbimento intestinale di calcio.
– Abuso di lassativi.
– Menopausa precoce (prima dei 45 anni).
– Periodi prolungati di amenorrea (più di un anno) o ipogonadismo maschile (carenza di testosterone).
– Farmaci e malattie: diverse categorie di farmaci, in particolare i corticosteroidi (cortisonici), se usati continuativamente per lunghi periodi possono favorire la comparsa di osteoporosi anche in persone giovani.
Le malattie più frequenti che possono portare a osteoporosi sono: malattie infiammatorie croniche intestinali (celiachia); iperparatiroidismo primario e secondario; malattie endocrine (ipertiroidismo); trapianti d’organo; malattie immuno-reumatiche; malattie ematologiche; qualunque condizione che determini immobilizzazione protratta; uso cronico di corticosteroidi, anticoagulanti, anticonvulsivanti, antiacidi.