In questi ultimi anni sta diventando sempre più evidente che, accanto agli alimenti che possono aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, ne esistono altri che avrebbero un ruolo protettivo. Fra questi, i fitosteroli, sostanze di origine vegetale con struttura simile al colesterolo, di cui sono ricchi soprattutto gli oli vegetali e la frutta a guscio, seguiti dai cereali da alcuni tipi di ortaggi e frutta come cavolini di Bruxelles, broccoli, cavolfiori, olive verdi e nere, frutti della passione.
Che il contenuto in fitosteroli della dieta meriti attenzione lo conferma un recente studio condotto in Spagna: all’aumentare dei fitosteroli introdotti con la dieta si riduceva l’assorbimento del colesterolo da parte dell’intestino e diminuiva in particolare il livello di colesterolo LDL (“cattivo”) nel sangue. La convinzione che i fitosteroli riducano l’assorbimento del colesterolo e la colesterolemia è ormai ampiamente condivisa dalla comunità scientifica, ma se l’apporto di fitosteroli è basso, come quello abituale della popolazione occidentale (circa 200-300 mg al giorno), l’effetto è però veramente modesto. Nello studio citato, la quantità di fitosteroli era molto più alta (circa il doppio) e per poter raggiungere questi livelli, la scelta degli alimenti deve essere particolarmente accurata. E se si vogliono ottenere cali decisamente significativi del colesterolo si devono assumere quantità di fitosteroli ancora maggiori, almeno 2 grammi al giorno. Con queste dosi, il colesterolo scende anche del 10-15%.
Aumentare il consumo di alimenti ricchi in fitosteroli è consigliabile anche perché la maggior parte di questi alimenti, come gli oli, i semi, la frutta secca a guscio, sono ricchi pure di grassi mono e polinsaturi che contribuiscono a ridurre la colesterolemia, soprattutto quando vanno a sostituire altri grassi. Tuttavia, se questo può essere un accorgimento alimentare utile per tenere sotto controllo il colesterolo nella popolazione in generale, quando ci sono problemi di ipercolesterolemia, o di malattia arteriosclerotica, alle modifiche dietetiche è quasi sempre necessario associare farmaci ipocolesterolemizzanti.