Studiare gli estratti di piante, animali, minerali e microrganismi, per utilizzarli come nutrienti isolati, supplementi o diete specifiche. È questo lo scopo della Nutraceutica, una disciplina attualmente in grande sviluppo a livello mondiale, che intende prevenire e trattare le malattie croniche. Segnaliamo allora agli amici grey-panther qualche rimedio naturale per favorire l’incremento della memoria e aiutare a combattere lo stress: mirtillo, tè e olio d’oliva.
L’assunzione di un drink al giorno di circa 500 ml di succo di mirtillo (l’equivalente di 6-9 ml per Kg di peso corporeo/die) per 12 settimane, è stata associata ad un migliore apprendimento ed un incremento della memoria nei senior con problemi di memoria, oltre che una riduzione di sintomi depressivi e dei livelli di glucosio. Lo studio potrebbe rappresentare uno spunto per indagini future, per esaminare se i cambiamenti a livello della funzione cognitiva possono essere associati al miglioramento osservabile a livello del metabolismo. Questo è il primo trial clinico per la valutazione dei potenziali benefici dei mirtilli sulla funzione cerebrale negli over65 aventi un aumentato rischio di demenza e Alzheimer. La supplemetazione con mirtilli, infatti, può prevenire o attenuare il processo di neurodegenerazione grazie agli effetti benefici dei flavonoidi contenuti nei mirtilli, in particolare di antociani e flavanoli. I flavonoidi attraversano la barriera emato-encefalica, esercitando i loro effetti benefici sull’apprendimento e la memoria, migliorando le connessioni neuronali esistenti, la comunicazione cellulare e stimolando la rigenerazione neuronale.
Secondo una stima dell’OMS più di 450 milioni di persone in tutto il mondo soffre di stress ed il 17% degli europei sostiene che lo stress è uno dei più importanti fattori di rischio per la salute. Un recente studio epidemiologico giapponese dimostra che bere cinque tazze di tè verde al giorno può ridurre del 20% l’incidenza dello stress psicologico, compensando i segni di stanchezza fisica e mentale. Questo effetto è probabilmente riconducibile all’elevata concentrazione di polifenoli, i quali possono ridurre i livelli delle specie ossidate legati alla fatica nel modello animale, come evidenziato in studi precedenti.
L’oleocantale, composto contenuto nell’olio extravergine d’oliva, potrebbe impedire che le cellule nervose vengano compromesse, e potrebbe quindi scongiurare il morbo di Alzheimer. Da uno studio in vitro si è visto che questa sostanza impedisce il legame tra alcune proteine tossiche dette ADDLs, responsabili del malfunzionamento delle cellule nervose nei pazienti affetti da questa patologia (perdita di memoria, morte delle cellule e alterazione globale delle funzioni cerebrali) e le sinapsi dei neuroni ippocampali.
(Fonte: SINut – Società Italiana di Nutraceutica)