Automisuratori della glicemia sempre più efficienti. Tutto con l’obiettivo di migliorare l’aderenza alla terapia del diabete. In particolare, nei pazienti in terapia insulinica (in Italia circa un milione) l’autocontrollo glicemico eseguito grazie ai glucometri consente un miglioramento del controllo glicemico quando il paziente viene educato a modificare la propria terapia insulinica in funzione dei dati rilevati. Se l’autocontrollo viene ritenuto indispensabile nei pazienti con diabete di tipo 1, quello insulino-dipendente, e utile per i soggetti con diabete di tipo 2 in trattamento insulinico, l’uso degli automisuratori , in maniera meno regolare di quanto fatto in corso di terapia insulinica, è probabilmente utile anche a tutti gli altri diabetici. Un’indicazione che viene anche da un recente studio condotto in Italia in cui pazienti in terapia con antidiabetici orali sono stati assegnati in modo casuale all’esecuzione dell’autocontrollo della glicemia e alla correzione degli stili di vita in accordo ai risultati rilevati o secondo il metodo tradizionale: dopo 6 mesi coloro che avevano eseguito l’automonitoraggio avevano dei livelli glicemici migliori ed erano anche dimagriti in misura significativamente maggiore rispetto agli altri diabetici. L’utilità nei pazienti con diabete insulinodipendente è documentata da più tempo: studi controllati hanno infatti documentato che i diabetici di tipo 1 che ricorrono a un trattamento più intensivo con autocontrollo della glicemia ottengono in questo modo un miglior controllo del diabete e un ritardo nella comparsa delle complicanze del la malattia. Risultati che possono essere favoriti dalla possibilità di disporre di apparecchi per l’automisurazione sempre più semplici da usare. Le principali aspettative percepite dai pazienti e dagli specialisti sui glucometri risultano essere la semplicità d’uso, l’estrema accuratezza, la non dolorosità, l’adattamento alle necessità pratiche del singolo paziente. Strumenti più semplici da usare dunque, ma anche più sofisticati: quelli di ultima generazione, come i BGStar, possono essere per esempio collegati ad i-Phone e i-Pod Touch.
One thought on “Migliorare l’aderenza alla terapia del diabete con gli automisuratori”
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Ho cominciato con la misurazione nel 1989, era un poco complicato e lento. adesso è vero, si va veloci, e però c’è un apparecchio di misurazione giapponese ottimo il cui ago pungidito neanche si sente! è caricato per 10 misurazioni e ogni volta si cambia ago pungidito, cosa che chi è diabetico non sempre fa per risparmiare tempo e forse per noia (il mio caso). Cambiare ogni volta ago pungidito è però essenziale per avere una misurazione ottimale. Nel misuratore giapponese, non puoi pungere il dito due volte con la stessa lancetta. forse per lo stato costa troppo e non lo propagandano? speriamo facciano lancette antidolore anche in Italia, perché pungersi il dito per 5 o più volte al giorno, alla fine perdi anche le impronte digitali. COMUNQUE, QUESTI STRUMENTI SONO VERAMENTE INDISPENSABILI PER SALVARCI ORGANI E LA VITA IN GENERE.