La prestigiosa rivista scientifica American Journal of Kidney Disease ha pubblicato i risultati di uno studio multicentrico condotto da Thule Therapeutics S.A., Società di ricerca e sviluppo del Gruppo Sigma-Tau e Corequest Sagl e coordinato dal Prof. Mario Bonomini dell’Istituto di Clinica Nefrologica dell’Ospedale di Chieti. I risultati dello studio, che ha coinvolto 8 Centri in Italia, hanno validato l’utilizzo della L-Carnitina in sacche per dialisi peritoneale.
L’utilizzo di L-Carnitina, sostanza di origine naturale e coinvolta nel metabolismo glucidico e lipidico, nelle sacche per dialisi peritoneale rappresenta un nuovo approccio efficace, sicuro e molto ben tollerato. Infatti da una parte la L-Carnitina permette di diminuire la percentuale di glucosio utilizzato mantenendo le medesime proprietà osmotiche ed ultra filtrative, dall’altra migliora il profilo metabolico dei soggetti in trattamento, come dimostrato dalla resistenza all’insulina e altri biomarcatori. I risultati dello studio pubblicato hanno fornito la prova clinica di questo effetto. Inoltre la severità della popolazione studiata rende il dato ottenuto ancora più robusto.
2.800.000 pazienti con insufficienza renale cronica e 2.000.000 (numero in crescita) in dialisi generano una enorme pressione sui sistemi sanitari che devono trovare soluzioni efficaci e cost-effective per mantenere in trattamento questi pazienti.
Mario Bonomini, sperimentatore principale dello studio, ha dichiarato: ”Questi dati sono di estrema importanza per disegnare nuovi strumenti per migliorare la nostra offerta di cura e rappresentano la prima reale novità in questo settore da anni”.
“Questo risultato rafforza la nostra volontà di procedere nello sviluppo clinico di soluzioni ipertoniche in grado non solo di ridurre la quantità di glucosio nelle sacche di dialisi peritoneale, ma di migliorare la condizione dismetabolica indipendentemente dalla riduzione del glucosio stesso”, dice Arduino Arduini, Amministratore Delegato di Corequest. “inoltre questo sforzo è perfettamente coerente con l’attività di Corequest e della Società gemella Glomeria, mirata a sviluppare una piattaforma terapeutica per il trattamento del paziente renale e cardiovascolare”.
“Siamo particolarmente compiaciuti di aver trovato un nuovo utilizzo potenziale per la L-Carnitina per un più efficace trattamento dei pazienti affetti da una patologia così severa come l’insufficienza renale cronica e siamo orgogliosi di contribuire al miglioramento non solo della loro cura ma anche della loro qualità di vita” ha sottolineato Alessandro Noseda, membro del Consiglio di Amministrazione di Thule, mentre Pietro Grossi, Direttore Ricerca e Sviluppo del Gruppo Sigma-Tau ha rimarcato come questo progetto sia ”pienamente allineato alla strategia della azienda focalizzata su malattie ad elevato bisogno di cura in aree ad elevata specializzazione ed è un altro ed ulteriore segno dell’impegno di sigma-tau nel settore della dialisi in generale”.
Corequest e Thule/sigma-tau non escludono collaborazioni con partner industriali del settore per completare lo sviluppo e sfruttare appieno il potenziale del prodotto.