Il 5% degli italiani, circa 2 milioni di persone di età compresa tra i 18 ed i 64 anni, non beve acqua. Né di rubinetto, né minerale. Lo afferma una recente ricerca GfK Eurisko. Dato molto preoccupante se si considera il ruolo vitale dell’acqua: il corpo umano, infatti, ne è composto per il 60% in media (perché varia secondo l’età: 75-80% nel neonato, 40-50 nell’anziano). E varia da organo a organo, a seconda dell’attività metabolica: cervello (85%), sangue (80%), muscoli (75%), pelle (70%), tessuto connettivo (60%) e ossa (30%). Elemento prezioso, chiave di prevenzione, di benessere, di lunga vita: una corretta idratazione è fondamentale per il naturale svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi che assicurano la vita. Dal trasporto dei nutrienti alla regolazione del bilancio energetico, dalla funzione detossicante alla regolazione della temperatura corporea, all’equilibrio idrico. Favorisce i processi digestivi, è fonte di sali minerali e svolge un ruolo importante come diluente delle sostanze ingerite, inclusi i medicinali. In generale è importante mantenere un buon bilancio idrico, che significa compensare adeguatamente la perdita di acqua, tenendo conto che la quantità introdotta con gli alimenti non è sufficiente e che quindi è fondamentale berla. Quando il bilancio idrico si fa negativo si parla di disidratazione, letteralmente cattiva idratazione. I rischi? Una diminuzione dell’acqua totale corporea del 2%, per esempio, è già in grado di alterare la termoregolazione e influire negativamente sul sangue, rendendolo più viscoso: il cuore si affatica e si può arrivare, nei casi estremi, al collasso. Con una diminuzione del 5% si hanno crampi; una diminuzione del 7% del peso corporeo può provocare allucinazioni e perdita di coscienza. Quanta acqua va bevuta al giorno? Per un sedentario sono sufficienti 1,2-2,5 litri. Qualche consiglio: alcuni sostengono che il momento migliore per bere sia la mattina presto, prima della colazione. In effetti, è scientificamente accertato che bere uno o due bicchieri d’acqua al risveglio svolge un buon effetto lassativo; bere durante i pasti non fa male alla digestione. L’acqua a piccole dosi, invece, stimola la secrezione gastrica e berne fino a mezzo litro durante il pasto non interferisce con i tempi di digestione. L’importante, però, è che si mastichi il cibo a lungo e senza fretta; bere acqua tra un pasto e l’altro agevola alcune importanti funzioni dell’organismo come lo smaltimento del sodio ingerito con i cibi e la funzionalità intestinale e renale.