La liberalizzazione del mercato farmaceutico è necessaria e non ancora completa in Italia. Le resistenze corporativistiche si arroccano sui luoghi, tralasciando l’importanza della funzione di tutela della salute, che può essere esercitata non solo tra le mura di una farmacia ma anche altrove.
E’ il farmacista a essere garante della salute dei cittadini (di un uso sicuro e consapevole dei farmaci) e non il luogo farmacia.Negli anni l’associazione Altroconsumo ha costantemente monitorato i prezzi dei 70 farmaci sop e otc più usati e i risultati parlano chiaro. Nei corner degli ipermercati i farmaci costano meno (il 4%) rispetto a quanto costavano prima che ci fosse la liberalizzazione ovvero quasi 10 anni fa. Questo è stato possibile solo grazie alla liberalizzazione. Inoltre anche nelle farmacie e parafarmacie oggi i prezzi sono solo il 12% in più rispetto al 2006 (quindi al di sotto del tasso di inflazione). Ciononostante da anni Altroconsumo sostiene che si tratta di una liberalizzazione monca che per essere davvero vantaggiosa ed efficace dovrebbe essere estesa anche ai farmaci in classe C con ricetta ovvero tutti quei farmaci che sono pagati direttamente dai cittadini. A oggi oltre il 90% dei farmaci sop e otc continuano a essere venduti dalle farmacie e questo non aiuta certo la concorrenza. Solo dando la possibilità alle parafarmacie e ai corner salute di vendere anche i farmaci di fascia C con ricetta si darà nuova linfa vitale alla concorrenza a tutto vantaggio dei cittadini.