John Williams, un chiropratico 62enne della Pennsylvania, si è trasferito in un casolare con un ettaro e mezzo di uliveto centenario alla periferia di Senigallia, a due passi dal mare, dove produce olio e conserve di frutta insieme alla moglie e ai due figli teenager. “Sono arrivato nelle Marche in vacanza e ho deciso di restarci” — racconta il medico — “oggi non vivrei in nessun altro posto della terra”. A tenergli compagnia potrebbe essere presto un esercito di connazionali, dopo che l’influente bibbia dei pensionati americani AARP (35,6 milioni di abbonati) ha scelto la regione italiana tra i “cinque paradisi terrestri” dove andare a vivere dopo la pensione, insieme a Puerto Vallarta (Messico), regione Linguadoca-Rossiglione (Francia), Boquete (Panama) e Cascais (Portogallo).
Il motivo: “Le Marche hanno tutto: splendide spiagge, vigneti ridenti, arte e architettura a non finire, alcuni dei migliori piatti di pesce della cucina italiana e persino montagne nevose dove praticare sport invernali”. Se tutto ciò non bastasse, spiega il giornalista di AARP Barry Golson, autore di Retirement without Borders e Gringos in Paradise, “Le Marche hanno un ottimo clima, un buon sistema sanitario pubblico, festival operistici all’aperto e prezzi abbordabili”. Per milioni di baby-boomer italofili che hanno visto i propri risparmi evaporare con la crisi di Wall Street, sono l’alternativa intelligente alla costosissima Toscana, “ormai proibitiva tutto l’anno”, punta il dito AARP, e all’Umbria, “analogamente carissima”. Sembra quasi uno spot per una nuova Florida. Un’ironica coincidenza dopo le roventi polemiche scoppiate in Italia all’inizio dell’anno per il costosissimo commercial di Dustin Hoffman testimonial della Regione Marche che legge l‘Infinito di Giacomo Leopardi, sbagliando metrica e parole e distorcendolo al punto da indurre persino Mina a uscire dal suo leggendario esilio per denunciarlo. Visto dall’America, anche quel flop ha finito per aiutare l’immagine di una regione “sufficientemente trendy — scrive AARP — da acchiappare Hoffman come testimonial”. La star di Un uomo da marciapiede e Rain Man non è certo l’unico a dichiararsi “innamorato di quella terra senza pari”. Il primo a «scoprirla» è stato lo scrittore John Moretti che nel suo libro del 2004 Living Abroad in Italy dedicò un intero capitolo alle Marche, con consigli pratici su come aprirvi un agriturismo e una lista di agenti immobiliari. Un anno più tardi il New York Times ha pubblicato un lungo servizio intitolato Is Le Marche the Next Tuscany?, rimasto per giorni in cima alla classifica dei pezzi più letti del suo sito web. E a cavalcare la nuova passione degli americani è anche la superchef di origine italiana Lidia Bastianich, che alla cucina marchigiana ha dedicato numerose puntate del suo popolarissimo show Lidia’s Italy. Per il chiropratico Williams è soprattutto una questione di numeri: “Se si esclude il costo della casa, bastano 20 mila dollari all’anno per viverci, anche se con un reddito più alto si vive meglio”. Sembra quasi impossibile: 40 dollari per cenare in due, affitti da 600 dollari e case in vendita per 150 mila dollari. Il problema, semmai, è sbrigarsi. Prima che le Marche diventino “la nuova Umbria”.
Alessandra Farkas
19 agosto 2010