Fare un elettrocardiogramma, controllare la pressione, effettuare una spirometria per controllare il respiro. In un futuro non troppo lontano sarà possibile farlo nei Centri anziani, senza doversi recare per forza in ospedale e con la possibilità per il medico di base e alcuni specialisti di vedere il referto anche a distanza. Un modo per far emergere patologie ancora non diagnosticate e monitorare quelle croniche. Una nuova frontiera della telemedicina, sempre più al servizio del cittadino e delle sue esigenze.
Da ottobre 2017 partirà un progetto che coinvolgerà 15mila anziani in tutta Italia e promosso da Senior Italia Federanziani: grazie a una “Valigetta della salute” con alcuni device medici necessari, alcuni centri aderenti pilota inizieranno ad effettuare questa diagnostica a domicilio
Il presidente di Senior Italia Federanziani Roberto Messina spiega: “Il progetto denominato ‘Senior Italia Care’ coinvolgerà 50 sedi dei nostri centri sociali sparsi sul territorio nazionale. A loro sarà fornita la Valigetta della salute con dei dispositivi medici. Nelle sedi inoltre sarà presente un medico di medicina generale che tutti i giorni terrà monitorati gli anziani attraverso i dispositivi altamente tecnologici ma facilmente utilizzabili anche lontano da una struttura ospedaliera. I dati arriveranno in tempo reale a un sistema digitale al quale accederanno gli specialisti che verificheranno i parametri che son stati rilevati”.
Il progetto riguarda in particolare tre aree cliniche specifiche: fibrillazione atriale, ipertensione, broncospasmo che verrano monitorate attraverso spirometria, elettrocardiogramma di I livello, ossimetria e misurazione della pressione arteriosa. Inoltre, anche attraverso l’aiuto di alcuni volontari dei Centri anziani, agli ospito verrano amministrati dei questionari per valutare stili di vita, frequenza di controlli clinici e assunzione di farmaci.
“In Italia vengono effettuate circa 1,3 miliardi di prestazioni cliniche, di laboratorio, di diagnostica per immagini e diagnostica strumentale all’anno. Di queste, circa 1 miliardo (87%) risultano poi negative – sottolinea Messina -. Con le strumentazioni che noi utilizzeremo, potremmo risolvere anche questa problematica, poiché invieremo in ospedale esclusivamente coloro che risultano avere valori clinici che richiedo un approfondimento diagnostico”.
Un progetto pilota ha già coinvolto nei mesi scorsi due centri nel Lazio, oltre che 600 persone sul territorio nazionale. Il Progetto Senior Italia Care è stato condiviso, nelle metodiche e nella scelta dei dispositivi, con le principali Società Medico Scientifiche, allo scopo di migliorare la qualità della vita e promuovere la cultura della prevenzione presso i Centri anziani.