Flora intestinale, determinante per la salute? Probiotici e microbiota

Pubblicato il 30 Novembre 2018 in , , da Evasio Pasini
microbiota

La flora intestinale è formata dai miliardi di microrganismi (batteri, funghi, lieviti, virus e fagi) che vivono in simbiosi metabolica con il nostro corpo. Rappresenta una parte di primaria importanza per il nostro organismo .Essa è indispensabile per la digestione degli alimenti, lo stimolo del sistema immunitario e la difesa da infezioni di agenti patogeni.

L’equilibrio microbiologico intestinale è fortemente influenzato dalla nostra alimentazione, dalle nostre capacità digestive e di assorbimentoL’alimentazione scorretta o il deficit funzionale intestinale possono determinare uno stato di infiammazione cronica. Gli alimenti non digeriti sono aggrediti nel colon dalla flora batterica che determina la produzione di molecole pro infiammatorie che tende a peggiorare ulteriormente il buon funzionamento intestinale. Si creano quindi le condizioni per la colonizzazione da parte di specie patogene del tubo digerente.

La crescita di questi ultimi è inoltre favorita dalla mancanza di specie antagoniste: i così detti probiotici rappresentati dalle famiglie dei Lactobacilli e Bifidi. Spesso, infatti, possono essere isolate diverse specie batteriche e fungine in persone con disturbi funzionali intestinali. La candida, le salmonelle, le shigelle e numerose specie di clostridi sono comuni e importanti aggressori della mucosa e della rete immunologica intestinale.  

Questa condizione è descritta come “Disbiosi Intestinale” cioè la rottura dell’equilibrio batterico del tubo digerente. Il metabolismo della flora disbiotica è molto diverso da quella fisiologica e ha come conseguenza la produzione di sostanze potenzialmente tossiche e l’alterazione delle stato funzionale della barriera intestinale. La mucosa infiammata perde la sua permeabilità selettiva causando l’attivazione del sistema infiammatorio locale e generale di tutto l’individuo.

La principale sintomatologia clinica di una eccessiva fermentazione intestinale è il gonfiore e il meteorismo. I gas prodotti sono soprattutto anidride carbonica, metano e idrogeno. Questo determina inoltre una distensione delle pareti del colon causando dolore nei soggetti predisposti e sindromi quali il “colon irritabile”. D’altro canto, la sintomatologia che accompagna un eccesso di putrefazione intestinale è invece caratterizzata da: feci maleodoranti, manifestazioni dermatologiche, mal di testa, disturbi immunologici.

Considerata l’importanza del microbiota, è fondamentale valutare la sua composizione per poter intervenire con cure adeguate ed personam in base alle carenze e alle alterazioni identificate sui singoli individui. La diagnostica moderna è infatti in grado di determinare in maniera particolareggiata la composizione del microbiota intestinale. E’ importante, infatti, non solo capire la presenza dei microrganismi patogeni, ma anche la numerosità dei probiotici soprattutto dei Lactobacilli e dei Bifidobatteri. Questo permette di trasformare un’analisi in un sistema pratico di cura. Queste specie, infatti, sono gli unici “veri “ probiotici in commercio.  Il risultato di laboratorio dovrebbe quindi tracciare la strada di una integrazione mirata. Il probiotico somministrato deve essere a base di Bifidi o Lactobacilli come da risultato della caratterizzazione dell’analisi.

La necessità dell’integrazione della flora batterica è diretta conseguenza del cambiamento dello stile di vita occidentale. Un primo problema che mina la salute dei nostri batteri è l’utilizzo degli antibiotici. Purtroppo troppo spesso dopo una terapia antibiotica non vengono prescritti i probiotici mirati. La presenza di antibiotici nell’ambiente è massiva a causa degli allevamenti intensivi. Purtroppo questi utilizzando,  “mangimi medicati” ( con antibiotici addizionati) , rilasciano nelle falde grandi quantità di sostanze antibiotiche che entrano nel ciclo dell’acqua e del terreno. Il fenomeno determina nel tempo un aumento delle resistenze agli antibiotici e una alterazione del normale assetto microbiologico.

Un altro aspetto molto importante che impatta sul microbiota umano sono le scelte alimentari. La frutta e la verdura sono i principali apportatori di probiotici.

Questi proliferano sulla buccia dei vegetali assieme ad altre centinaia di specie. La persistenza dei probiotici nel tubo digerente potrà avvenire solo se questi ricevono il giusto nutrimento: il prebiotico *. Queste sono le fibre alimentari e  permettono la proliferazione della flora sana.  E’ necessario infatti che nella dieta quotidiana ci sia anche il consumo di cibo non fresco e crudo.

probiotici prebioticiL’impianto di una nuova flora batterica eubiotica attraverso l’integrazione di probiotici e l’utilizzo di prebiotici adatti alla sopravvivenza di questi ultimi.

Si intendono per probiotici quei ceppi batterici in grado di ricostituire la normale popolazione microbica del colon. Questi però devono avere delle caratteristiche specifiche:

  1. I batteri devono essere di genere particolare: Lactobacilli e Bifidobatteri sono tra i microbi adatti presenti in commercio. Altri generi non hanno le caratteristiche metaboliche per poter resistere e colonizzare il tratto gastro/enterico.
  2. I batteri devono essere di ceppo umano: il riconoscimento immunitario è specie specifico. Solo ceppi di origine umana potranno interagire con cellule umane.
  3. I probiotici devono essere assunti in quantità sufficienti. La ripopolazione intestinale può strutturarsi utilizzando miliardi di cellule, se l’integrazione apporta solo milioni di batteri sarà inefficacie.

microbiotaPertanto nella scelta del probiotico bisognerebbe seguire alcuni semplici accorgimenti:

  • Composizione a base di Lactobacillus spp e Bifidobacterium spp. ( gli altri batteri come per es. Streptococcus o Enterococcus non sono probiotici)
  • Il genere del batterio deve essere seguito da una specie e da un codice di ceppoteca : per es. Bifidobacterium Longum ATCC124; questa è garanzia di caratterizazione di qualità del prodotto solitamente di ceppo umano.
  • Deve essere indicata sulla confezione la quantità dei batteri presenti, un buon probiotico dovrebbe arrivare almeno a 10 miliardi di unità formanti colonie / ml

Sono presenti in commercio centinaia di prodotti per la ripopolazione dell’intestino. Per ottenere dei risultati l’approccio deve essere il più possibile personalizzato e di qualità, anche eseguendo uno screening della flora con un semplice e incruento esame delle feci  e scegliendo prodotti fidati.

La salute è una scelta consapevole e la conoscenza ci permette di fare scelte davvero efficaci.

by dott. Cristian Testa. ricercatore- Medicina complementare e analisi Biochimiche Cliniche


*I probiotici sono batteri vivi che aiutano a ripopolare la flora batterica intestinale: vengono assunti quando si verifica uno squilibrio con conseguente stato di disbiosi.  I probiotici (batteri vivi) per vivere e proliferare hanno bisogno di corretto nutrimento: il nutrimento dei probiotici sono i prebiotici.