La terapia chelante ha lo scopo di eliminare dal nostro organismo, con effetti favorevoli su molte malattie, i metalli tossici e gli altri veleni presenti nel nostro ambiente in quantità mai viste nella storia umana, veleni che assimiliamo quotidianamente e che si accumulano nel nostro corpo nel corso degli anni, potenzialmente scatenando, o comunque aggravando, numerose malattie, e accelerando il normale processo di invecchiamento.
Siamo ormai in sette miliardi a vivere su questo splendido pianeta, ma lo abbiamo ormai talmente riempito di veleni che ognuno di noi, oltre a fare la propria parte per non aumentare l’inquinamento esterno, dovrebbe pensare a diminuire l’inquinamento interno del proprio corpo, conseguenza in parte inevitabile dell’inquinamento del pianeta. E contro il proprio inquinamento interno per fortuna ognuno può fare molto di più di quanto non possa fare per salvare la terra. Viviamo in un mondo tossico, ma non dobbiamo per forza vivere anche in un corpo tossico!
Tuttavia, pur adottando tutte le possibili cautele, è inevitabile, per il semplice fatto di dover mangiare, bere e respirare, avvelenarci un pochino ogni giorno. Vi sono per fortuna delle terapie – di cui si dovrebbe parlare molto di più non solo nei consigli di medicina popolare o alternativa, ma anche negli ambienti medici ufficiali – che consentono di raggiungere questo scopo. La sostanza, l’EDTA, usata nella terapia chetante classica, e’ stata scoperta in Germania oltre 80 anni fa, presso l’Accademia tedesca di Terapia Chelante (Deutsche Akademie für Chelat-Therapie e.V.) . La terapia chelante, fino a poco tempo fa quasi sconosciuta, si sta ora rapidamente diffondendo: prende il nome metaforicamente dalle chele (simili a tenaglie) del granchio, attraverso le quali i preparati “chelanti” afferrano e portano fuori dall’organismo i metalli pesanti.
di Fiamma Ferraro