Grazie alle nanotecnologie, è possibile costruire protesi umane in grado di resistere senza rompersi per almeno 150 anni, invece dei 15 attuali. Lo ha dimostrato una ricercatrice spagnola dell’istituto privato Inasmet-Tecnalia.
L’ “ingrediente segreto” usato da Nere Garmendia sono nanotubi e nanoparticelle di ossido di zirconio, che sono stati aggiunti alla normale ceramica usata per le protesi.
I nanotubi sono stati legati a una matrice di ossido di zirconio tramite le nanoparticelle, che ad alta temperatura si fondono con la matrice aumentandone la resistenza.
La “ricetta” ottimale prevede che alla matrice sia aggiunto l’1% di nanotubi, e che poi il tutto venga scaldato a 1.300 gradi per ottenere il materiale super resistente con la massima densità possibile.
Fonte: salute.agi.it