La pianta infestante, il cui polline suscita sofferenze, potrebbe più che duplicare con il clima attuale
La diffusione in Europa dell’ambrosia – una pianta invasiva originaria del Nord America – è in aumento e lo stesso dicasi per le allergie. Gran parte di questo incremento è da mettere in relazione ai cambiamenti climatici. È quanto emerge dal progetto di ricerca Ue Atopica, che nel corso di tre anni ha studiato l’impatto dei cambiamenti ambientali sulla diffusione di allergia, asma, eczema.
L’ambrosia artemesiifolia si diffonde velocemente in condizioni di clima continentale caldo e produce un polline molto allergenico.
Stando ai futuri scenari climatici elaborati dagli scienziati di Atopica, tra cui i ricercatori dell’Ictp di Trieste guidati da Filippo Giorgi, la distribuzione dell’ambrosia potrebbe estendersi verso l’Europa nord-occidentale e la quantità del suo polline aumentare. Il riscaldamento inoltre porterà a stagioni dei pollini più lunghe.
I ricercatori hanno così stimato che tra il 2041 e il 2060 in Europa il numero di persone con sintomi rilevanti di allergia all’ambrosia potrebbe più che duplicare. Partner italiani del progetto sono l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, l’International Centre for Theorethical Physics (Ictp) e Promoscience di Area Science Park di Trieste.