Da uno studio pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society, che ha focalizzato l’attenzione sul legame tra scarsa prestazione fisica e demenza negli ultranovantenni, è emerso che i disturbi dell’equilibrio nelle persone più anziane predicono un maggior rischio di sviluppare declino cognitivo.
“Disturbi di equilibrio e disturbi cognitivi – spiega all’Ansa Giuseppe Paolisso, Rettore della Seconda Università di Napoli e Past President della Società italiana di gerontologia e geriatria – sono legati perché possono avere una causa in comune, ovvero deficit vascolari, come sbalzi di pressione, ridotto afflusso di sangue al cervello o micro ischemie. Il singolo fenomeno può non esser percepito, ma la somma del danno si traduce in lacune sempre più frequenti della memoria, fino alla perdita di contatto con la realtà. La demenza a oggi non si cura, ma individuarne sintomi premonitori, come può essere la difficoltà di equilibrio, aiuta a intervenire sulle cause che possono provocarla, in particolare l’alta pressione. In questo caso i farmaci sono fondamentali, ma non devono essere fai da te, bensì sotto stretto controllo del medico, che sarà in grado di individuare quelli più adatti”.
(Fonte: Equilibrio precario in anziani segnala più rischio demenza – 01/08/2016 – M. Coppi- www.ansa.it)