L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante. I virus dell’influenza tendono a presentare ogni anno variazioni e proprio per questo si determina ogni anno l’epidemia influenzale nel mondo che può interessare anche coloro che hanno già subito una infezione o che sono stati vaccinati l’anno precedente.
È possibile che la malattia abbia un decorso asintomatico, ma nella maggior parte dei casi i sintomi più comuni possono includere febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale. Nei casi non complicati, normalmente, i sintomi si risolvono spontaneamente entro una settimana dall’esordio.
I casi gravi e le complicanze dell’influenza sono più frequenti nelle persone al di sopra dei 65 anni di età e in persone con malattie quali ad esempio il diabete, patologie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie.
Ogni anno l’influenza determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) sia di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari; inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane, comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri, con possibili disfunzioni operative.
Misure di igiene e protezione individuale
Il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC) raccomanda quindi le seguenti azioni:
- Lavarsi spesso le mani (in assenza di acqua usare gel alcolici), in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito; questo gesto semplice ed economico è utile a ridurre la diffusione di diversi altri agenti infettivi;
- Coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, utilizzare in modo appropriato i fazzoletti e lavarsi le mani;
- Evitare contatti ravvicinati in caso di malattie respiratorie febbrili in fase iniziale.
Chi deve vaccinarsi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave. Sulla base di tali indicazioni le persone alle quali viene raccomandata ed offerta gratuitamente la vaccinazione sono:
- Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
- Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi ed adulti – affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
- Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
- Persone residenti presso strutture socio-sanitarie, per anziani o disabili
- Medici e personale sanitario di assistenza
- Persone conviventi con soggetti portatori di patologie di cui al punto 2) che non possono essere vaccinati.
Per togliersi ogni dubbio, 35 domande e altrettante risposte dal Ministero della Sanità