di Attilio A. Romita 23 settembre 2015
60 anni fa, quando ho iniziato lavorare con skede, calcolatori e bit, i miei colleghi anziani mi raccontarono la storia di ChenCinBit, il cinesino dei computer. Si diceva che in ogni computer vive un piccolo e dispettoso cinese che ogni tanto si diverte a non far funzionare dei programmi che …sono sempre andati bene.
Con gli anni ho imparato a mie spese che ChenCinBit esiste e non esiste e che quello che sembra magia è solo un mio errore ben nascosto nel programma e che si verifica quando c’è qualche situazione che non era stata prevista. Da allora con la “ipotesi ChenCinBit” si chiamano quel tipo di errori che, a posteriori, è quasi sempre facile riparare, ma che nel frattempo possono aver provocato grossi danni.
La “ipotesi ChenCinBit” mi è venuta in mente leggendo cosa è avvenuto alla VolksWagen negli ultimi giorni e vorrei provarlo a spiegare. Sia ben chiaro che non voglio cercare scusanti per la Casa Automobilistica e per i suoi tecnici, ma vorrei solo spiegare come certe cose possono succedere.
Nelle auto moderne esiste un piccolo computer, “la centralina”, che è in grado di regolare, momento per momento, alcuni parametri di funzionamento del veicolo per meglio adattarsi alle condizioni di viaggio. Un esempio per capirci con qualcuno che ha preso la patente nel secolo scorso quando si studiava anche il funzionamento del motore. Sino a circa 20 anni fa nelle vetture c’era il cosiddetto “anticipo automatico” cioè un sistema meccanico che migliorava alcune prestazioni al variare dei numero di giri del motore.
Torniamo alla “centralina”. Questo computer è collegato a molti sensori installati sulle ruote, sui freni, sul contagiri del motore, sul contachilometri che misura la velocità, sul cambio. Più sono sofisticate le macchine, maggiore è il numero di sensori. Per es. la velocità potrebbe essere misurata sul numero dei giri delle ruote anteriori e posteriori ed anche, come avviene nei piccoli aerei, con uno strumento che misura il flusso d’aria che investe l’auto (per i più curiosi, il tubo di Pitot).
Esaminiamo la situazione che potrebbe essersi verificata per la VW.
La centralina rileva un numero di giri motore elevato ed una bassa o nulla velocità, la reazione automatica è ridurre le prestazioni per evitare sprechi di carburante: è una reazione normale.
La vettura è in fase di test di collaudo conformità, è montata su i rulli, e quindi le condizioni sono: velocità virtuale calcolata dai rulli è alta, il numero dei giri/motore è alto e la velocità reale è nulla. In queste condizioni la centralina rileva che le ruote anteriori sono ferme e la velocità è solo apparente quindi riduce automaticamente le prestazioni. Questa situazione non è impossibile: pensate cosa succede quando ci si impantana. Il guidatore normale continua ad accelerare, il guidatore bravo diminuisce la potenza per provare a limitare lo slittamento. La centralina simula il guidatore bravo.
Per la VW “ipotesi ChenCinBit” è entrata in scena. Tutto il sw ha preso una decisione sbagliata perché i tecnici si sono dimenticati di inserire un interruttorino che segnala al programma, il software, che si è in fase di test e che deve agire di conseguenza.
Ovviamente la mia è solo una spiegazione tecnica ipotetica che lascia in piedi la domanda legata alla possibilità che i tecnici VW si fossero accorti del malfunzionamento e hanno corso il rischio per comodità commerciale o per scelte aziendali.
Una comunicazione di servizio: non ho mai amato la VW, ma mi sembrava giusto trovare delle spiegazioni …non delle giustificazioni.
E in un angolo “il cinesino ChenCinBit” se la ride compiaciuto!
Io ho sempre apprezzato la VW quindi mi piacerebbe credere alla tua ipotesi, ma loro hanno già ammesso di avere imbrogliato.
Per info tutti gli aerei hanno il tubo di pitot.
A presto, Costantino.
Grazie gentile amico per il suo commento che inoltriamo ad Attilio A. Romita. Sicuramente le risponderà. vp
Grazie per il commento. e per l’informazione sul tubo di Pitot
Quando ti prendono con “il dito nella marmellata” ti tocca confessare.
Riguardo i protocolli di omologazione delle autovetture mi sembra giusto dire che sembrano scritti più dalle case automobilistiche per facilitarsi la vita, che da organi di controllo attenti alla qualità dei prodotti. Per es. le auto in prova sono spogliate di molti accessori necessari all’utente normale in modo di “facilitare” alcune misure di potenza e consumo.
La mia ipotesi buonista è una delle mille proponibili e la verità totale forse non la sapremo mai.
Forse questa sarà la volta buona per rivedere tutto questo mondo di regole in modo “giusto” per industria, utilizzatori ed il bene per il mondo che ci circonda.
A presto risentirci
E’ anche opportuno aggiungere altre informazioni sulle procedute di test per le automobili: sono protocolli che sembrano scritti dalle case costruttrici e che permettono ogni sorta di “facilitazioni” per non creare troppi impicci.
Forse VW , con abilità teutonica, hanno formalizzato un procedimento di test guidato.
grazie Attilio per tua ipotesi-spiegazione, estremamente plausibile (innocenza di VW a parte …)
ma perché – almeno qui in Francia – nessun giornalista ha pensato di cercare/chiedere a un esperto una possibile interpretazione tecnica di questo scandaloso – comunque – incidente ?
boh … !
Salve Ferruccio,
tutto il mondo dei test di omologazione automobilistica è abbastanza “confuso e complesso” a causa dei vari interessi contrapposti e, talvolta agli eccessi di zelo non sempre giustamente interpretati.
Per esempio per standardizzare al massimo le condizioni di test si prevedono una serie di regole per l’esecuzione del collaudo che differiscono di molto dalle condizioni d’uso normali.
Ulteriori differenze nascono con l’uso di una vettura che è perfetta quando esce dalla fabbrica , ma che dopo 5-10 mila km è completamente diversa.
Come andrà a finire? Per un po’ ci sarà una stretta formale, poi si tornerà alla “normalitò” sin quando il bimbo della favola dirà “ma il rrre è nudo!”. e la ruota del mondo farà un altro quarto di giro.