Un cambiamento che nel 2013 si snoderà attraverso 10 principali trend.
Il primo: il cloud è sempre più personale. Oltre il 50% di chi utilizza un tablet e oltre il 40% dei possessori di uno smartphone negli Stati Uniti, Giappone, Australia e Svezia apprezza sempre più la possibilità di avere a disposizione le stesse applicazioni e i dati su tutti i dispositivi, grazie ai servizi di cloud computing.
Il secondo: la tecnologia diventa sempre più a portata di mano. Dai desktop tradizionali con file e cartelle alle superfici lisce dei dispositivi touch, app e servizi cloud, i consumatori si stanno progressivamente lasciando alle spalle un modello di tecnologia per utenti che destinano ai device un’attenzione esclusiva. La propensione all’acquisto di un tablet è infatti maggiore rispetto a un pc tradizionale, e di uno smartphone rispetto a un laptop. E questo trend tocca anche l’Italia dove la propensione ad acquistare un tablet è di circa il 18%, mentre quella verso i pc tradizionali scende al 14%, e dove il 29% degli intervistati acquisterebbe uno smartphone e il 21% un laptop.
Il terzo: la fiddusione del fenomeno del Bring Your Own Device. Il 57% di chi possiede uno smartphone usa infatti il proprio dispositivo personale e abbonamento ai servizi voce e dati sul luogo di lavoro. Gli smartphone personali sono sempre più utilizzati per inviare e-mail, pianificare viaggi di lavoro, trovare luoghi e molto altro. E in Italia la percentuale sfiora il 60%.
Il quarto: in città cresce la connessione. Grazie alla possibilità di accedere alla rete in qualunque luogo e in qualunque momento, gli abitanti delle aree urbane stanno rendendo internet veramente mobile. Il numero totale delle sottoscrizioni a uno smartphone raggiungeranno quota 3,3 miliardi entro il 2018 e la copertura di rete mobile è uno dei fattori più importanti per una vita in città soddisfacente.
Il quinto: più fiducia nelle community online. Nell’attuale scenario economico, la fiducia nelle strutture tradizionali e nelle autorità sta progressivamente diminuendo a favore delle community. I network personali online fungono da rete di sicurezza, mentre i social media stanno diventando dei veri concorrenti delle tradizionali agenzie del lavoro.
Il sesto: smartphone sempre più al femminile. I nuovi dati mostrano che sono le donne a trainare la loro adozione. Non meno del 97% delle donne che possiedono uno smartphone invia sms, il 77% invia e riceve foto, il 59% accede ai social network, il 24% segnala online il luogo in cui si trova tramite procedure di check in e il 17% usufruisce di buoni sconto online. Le percentuali maschili in questo ambito sono inferiori.
Il settimo: le città alimentano lo scambio di idee in rete. E per farlo gli abitanti usano molto la rete. Il 12% delle persone che vivono in città dichiara che uno dei principali motivi che li spinge a usare siti di social networking è comunicare e scambiare idee con gli altri.
L’ottavo: si fa strada l’inline shopping. I consumatori iniziano a combinare lo shopping tradizionale in negozio con gli acquisti online.
Il nono: la tv è sempre più social. Il 62% degli spettatori utilizza i social media mentre sta guardando un programma tv o contenuti video. E anche in Italia questo fenomeno sta diventando sempre più comune se si considera che nel nostro Paese la percentuale sale addirittura al 69%. Di questi, il 55% utilizza i social media per discutere in tempo reale ciò che sta guardando. A livello globale oltre il 30% è propenso a pagare per i contenuti che si guardano in contesti social. La maggior parte del consumo di video e tv da dispositivo mobile avviene in casa.
Infine, il decimo: l’Ict entra in classe. Il processo di apprendimento si sta trasformando grazie a fattori interni ed esterni: i giovani portano la loro competenza ed esperienza tecnologica in classe guidando il cambiamento dal basso e al contempo Governi e Istituzioni guardano alle soluzioni Ict per essere più efficienti.