Quanto è digitale il tuo Paese? In Europa occorre sbloccare il potenziale

Pubblicato il 7 Marzo 2016 in , da redazione grey-panthers

Gli Stati UE hanno compiuto progressi che vanno dalla connettività alle competenze digitali e ai servizi pubblici, dopo il varo l’anno scorso della Strategia per il mercato unico digitale su iniziativa della Commissione europea.
La Commissione europea ha pubblicato oggi i risultati dell’edizione 2016 dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI). Se ne evince che dallo scorso anno – quando è stata pubblicata la Strategia per il mercato unico digitale della Commissione – ad oggi gli Stati membri hanno fatto progressi in settori quali connettività e competenze digitali, come pure nei servizi pubblici.
I risultati pubblicati evidenziano i progressi compiuti ma anche il rallentamento del ritmo a cui avvengono. Occorre intervenire sia a livello di UE che nei singoli Paesi per eliminare gli ostacoli che impediscono agli Stati membri di trarre pieno vantaggio dalle opportunità digitali.
Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale, ha dichiarato: “Sono sempre più numerosi i cittadini, le imprese e i servizi pubblici che imboccano la strada del digitale. Ma troppi di loro s’imbattono ancora in problemi quali mancanza di copertura internet ad alta velocità o di servizi online transfrontalieri della pubblica amministrazione e difficoltà per comprare o vendere attraverso le frontiere. Dobbiamo risolvere questi problemi. È questo l’obiettivo della Strategia per il mercato unico digitale, le cui prime proposte promuoveranno il commercio elettronico e la connettività. Tutte le nostre proposte saranno pronte a partire già da quest’anno ed esorto gli Stati membri dell’UE a farle proprie senza perdere tempo. La loro performance digitale e la loro economia ne usciranno rafforzate”.

Günther H. Oettinger, Commissario responsabile per l’economia e la società digitali, ha dichiarato: “I progressi dell’UE ci sono, ma sono troppo lenti. Non possiamo riposare sugli allori. Se vogliamo metterci al passo con Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, dobbiamo darci da fare. Sulla base dell’indice pubblicato oggi, a maggio presenteremo raccomandazioni concrete per il miglioramento della performance nazionale degli Stati membri dell’UE. Sono certo che queste azioni, insieme con il nostro lavoro per creare un mercato unico digitale, consentiranno all’UE nel suo complesso e ai singoli Stati membri di compiere progressi molto più rapidi nei prossimi anni.

Principali risultati dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI)
I progressi ci sono ma sono lenti: l’Unione europea nel suo complesso ha un punteggio di 0,52 su 1, un miglioramento rispetto allo 0,5 dell’anno scorso. Tutti i paesi dell’UE tranne la Svezia hanno migliorato il loro punteggio.
La Danimarca, i Paesi Bassi, la Svezia e la Finlandia rimangono in testa alla classifica del DESI.
I Paesi Bassi, l’Estonia, la Germania, Malta, l’Austria e il Portogallo sono i paesi che crescono più in fretta e stanno distanziando gli altri. Ulteriori informazioni sui risultati dei singoli paesi sono disponibili nei profili per paese e in questa scheda informativa.

La strada per arrivare in cima alla classifica mondiale è ancora lunga: per la prima volta la Commissione ha raffrontato l’UE con alcuni paesi in testa alla classifica della digitalizzazione (Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud). Il testo integrale della relazione su un nuovo indice delle performance digitali sarà disponibile a metà marzo 2016, ma i risultati preliminari indicano già che i Paesi ai primi posti nella graduatoria dell’UE sono anche fra i più digitalizzati al mondo. Ma l’UE nel suo complesso ha ancora molta strada da fare prima di diventare un leader mondiale. Ulteriori informazioni sono disponibili in questa scheda informativa.
La connettività è migliorata, ma rimane insufficiente a lungo termine:il 71% delle famiglie europee ha accesso alla banda larga ad alta velocità (almeno 30 Mbit/sec) rispetto al 62% dell’anno scorso. L’UE è sulla buona strada per realizzare la copertura totale entro il 2020. Il numero di abbonati alla banda larga mobile è in rapido aumento: da 64 abbonamenti per 100 abitanti nel 2014 ai 75 attuali. L’UE deve essere pronta a soddisfare la domanda futura e a realizzare la prossima generazione di reti di comunicazione (5G). Per questo motivo entro la fine dell’anno la Commissione presenterà una revisione delle norme UE in materia di telecomunicazioni, per affrontare le sfide tecnologiche e del mercato.
Migliorare le competenze digitali: nonostante sia lievemente aumentato nell’UE il numero di laureati in discipline scientifiche e tecnologiche e in matematica, quasi la metà degli europei (il 45%) non possiede competenze digitali di base (uso della posta elettronica, strumenti di editing o installazione di nuovi dispositivi). La Commissione affronterà la questione delle competenze digitali e della formazione entro la fine dell’anno nell’ambito dell’agenda europea per le competenze, che sarà varata prossimamente.
Il commercio elettronico, un’occasione mancata per le piccole imprese: il 65% degli internauti europei effettua acquisti online, ma solo il 16% delle PMI vende sulla rete e meno della metà di queste ultime (il 7,5%) lo fa anche oltre frontiera. Per affrontare questo problema, a dicembre la Commissione ha presentato proposte sui contratti digitali (comunicato stampa) per tutelare meglio i consumatori che fanno acquisti online e aiutare le imprese a espandere le loro vendite sulla rete. La Commissione intende presentare a maggio un pacchetto legislativo per stimolare ulteriormente il commercio elettronico. Il pacchetto conterrà misure per risolvere la questione dei geoblocchi ingiustificati, rafforzare la trasparenza dei mercati delle spedizioni transfrontaliere e migliorare l’applicazione delle norme UE di tutela dei consumatori a livello transfrontaliero.
Più servizi pubblici online, ma sottoutilizzati:gli indicatori mostrano che le amministrazioni pubbliche forniscono una gamma più ampia di servizi online (consentendo ai cittadini di utilizzare Internet per dichiarare un nuovo indirizzo di residenza, la nascita di un bambino e altri eventi importanti). Tuttavia il numero di utenti che interagiscono online con le amministrazioni pubbliche rimane stazionario (32%).
Contesto
Che cosa è il DESI?
L’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) è uno strumento online che valuta i progressi degli Stati membri dell’UE verso un’economia e una società digitali. Riunisce una serie di indicatori pertinenti in relazione all’attuale mix di indirizzi programmatici del digitale in Europa.
Il DESI di quest’anno viene presentato oggi dal Commissario Oettinger al forum Digital4EU di Bruxelles (ore 9:45). Sarà poi discusso nella sessione “realizzare il mercato unico digitale – dal DESI alle azioni sul campo” (dalle 10:15 alle 11:25). Tutte le sessioni sono trasmesse in streaming (vedi sessione sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)/altre sessioni).