Parte la rivoluzione informatica per la malattia. Dal 14 settembre anche il settore privato usufruisce della procedura telematica fra medici e aziende sull’invio dei certificati di malattia. Dunque i lavoratori non dovranno più inviare la tradizionale raccomandata all’Inps né portare all’ufficio del personale il certificato. Codice fiscale e numero progressivo Inpdap relativo alla “sede di servizio”, per le Amministrazioni pubbliche; matricola Inps, per le aziende private; indicazione del formato di invio dei file prescelto, per tutti: sono queste le semplici informazioni da fornire all’Istituto nazionale di previdenza sociale per ricevere sul proprio indirizzo e-mail “certificato” gli attestati di malattia dei dipendenti.
L’avvio della procedura informatica, con le relative spiegazioni, sono contenute nella circolare Inps n. 117/2011. Ecco i cambiamenti più rilevanti:
1) Il datore di lavoro non può più chiedere al proprio lavoratore l’invio della copia cartacea del certificato di malattia, ma deve visionarlo attraverso i servizi online dell’Inps.
2) La malattia superiore a dieci giorni e gli eventi successivi al secondo (in uno anno) vanno giustificati unicamente da medici del Servizio sanitario nazionale.
3) Le assenze di malattia per visite, terapie prestazioni specialistiche o diagnostiche possono essere giustificate con certificazione anche su carta rilasciata da medico o struttura privata.
Come funzionerà, concretamente la procedura? I certificati di malattia saranno inviati per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica all’Inps, secondo le medesime modalità previste per il settore privato. L’Inps a questo punto invierà immediatamente il certificato, sempre per via telematica, all’amministrazione di appartenenza del lavoratore.