Siamo molto vicini alla clamorosa scoperta della “particella di Dio”? Forse è troppo presto per dirlo ma sicuramente il 4 luglio 2012 sapremo qualcosa di più preciso. Ci stanno lavorando da diverso tempo gli scienziati di tutto il mondo, con gli esperimenti Atlas e Cms. Il 4 luglio al CERN di Ginevra sapremo qualcosa in più e magari tali argomenti, che potrebbero scrivere una pagina fondamentale della fisica moderna, verranno ripresi nel congresso di fisica delle particelle di Melbourne, dal 4 all’11 luglio. Sono ancora molte le domande rimaste senza risposta sul bosone di Higgs: esiste? Che massa ha?
E’ giusta la teoria del Modello Standard secondo cui l’universo è composto da 17 particelle fondamentali con le varie forze nucleari, deboli ed elettromagnetiche? Ciò perché i fotoni, responsabili dell’interazione elettromagnetica sono privi di massa ma i bosoni? Ecco perché Higgs iniziò a sostenere l’esistenza dei bosoni, compreso il fatto che essi avessero una massa ben definita che trasporta l’interazione debole. I team di scienziati sono guidati da Fabiola Gianotti per ATLAS e Joseph Incandela per CMS.
Ma cosa è il bosone di higgs? E’ una particella della quale si suppone l’esistenza e senza la quale non esisterebbero altre particelle elementari perché gli atomi senza di essa non potrebbero stare insieme e di conseguenza non esisterebbe la chimica o addirittura l’intero universo. Non si è mai riusciti però a provarne l’esistenza anche se si hanno molti indizi.
Negli anni 50, quando fu proposto il modello standard, si creò la teoria secondo la quale tutte le particelle elemntari note interagiscono nell’universo visibile. L’unico vero problema era però sul concetto di massa delle particelle: tale dubbio fu arginato supponendo l’esistenza di un’altra particella subatomica, il bosone di higgs, dal nome dello scienziato che lo propose, dotata di massa, in grado di dare questa proprietà anche alle altre particelle.