E’ una tecnologia studiata per favorire l’accesso a Internet nei Paesi in via di sviluppo (è stata sperimentata, per esempio, in Tanzania), che trova applicazioni inedite e una nuova ragione di essere nel contesto della Rete italiana. Si chiama Lucy, come uno dei primi ominidi fossili ritrovati in Africa, ed è stata partorita da due enti di primo livello: la fondazione svizzera Dominic che collabora con le Nazioni Unite per promuovere la diffusione delle nuove tecnologie e, per quanto riguarda lo sviluppo tecnico, l’azienda Aubay, specializzata nella realizzazione di sistemi informativi industriali. Lucy arriva in Italia (il battesimo è previsto per il 2012) per favorire l’approccio dei senior e dei supersenior agli ultimi ritrovati tecnologici. Nel nostro paese, infatti, all’incirca metà degli anziani non utilizza Internet, a fronte di una media europea di vetero analfabeti digitali del 35%. A loro si aggiungono poi tutte quelle persone che a causa di lesioni motorie o visive faticano ad adoperare un computer; ed è appunto ad anziani e disabili che è destinata Lucy. Come funziona: ci sono due strumenti che compongono il sistema. Il primo è un plugin del browser che racchiude una serie di tecnologie assistive: tastiere virtuali, screen reader e simili. È sufficiente creare un account gratuito sul portale di Lucy per scaricare e iniziare a utilizzare l’add on. Il plugin è compatibile con tutti i principali browser, e funziona anche su tablet I-pad e con sistema operativo Android. L’altro elemento costitutivo di Lucy è un portale che offre specifici servizi come formazione a distanza, informazioni sanitarie, telemedicina; una parte di questi servizi è gratuita, l’altra a pagamento. La piattaforma è basata sul paradigma del cloud computing: una volta creato un profilo su Lucy tutte le preferenze in materia di accessibilità dell’anziano saranno immagazzinate nella nuvola e disponibili ovunque, indipendentemente dal computer o dal sistema operativo adoperato. Sul piano della tutela della privacy, il portale memorizza informazioni crittografate non accessibili ad altri se non al proprietario, che deve dare il suo esplicito consenso per abilitare altre applicazioni all’utilizzo delle proprie informazioni. Accanto al suo impiego nell’ambito dell’assistenza domiciliare e dell’accessibilità, Lucy potrebbe aprirsi a nuovi fronti di utilizzo, attraverso partnership con privati: banche e aziende hanno infatti mostrato il loro interesse per il progetto, che potrebbe rivelarsi un efficace ausilio per allargare la loro utenza a fasce di popolazione finora restie, soprattutto a causa dell’età avanzata, ad usare strumenti come l’Internet Banking o l’e-commerce.