Nella Milano di fine ‘800, con i Navigli ancora scoperti, le carrozze, i venditori ambulanti di caldarroste, i teatri e i caffè-concerto sempre affollati, il 20 marzo 1896 al Circolo Fotografico di Via Principe Umberto 30, avviene la prima proiezione cinematografica cittadina effettuata con l’apparecchio Lumière, brevetto di due fratelli industriali-inventori di Lione, Auguste e Louis Lumière che l’avevano presentata il 28 dicembre dell’anno prima al Salon Indien del Grand Cafè di Parigi, al numero 14 di Boulevard des Capucines.
La serata milanese, a inviti con giornalisti, autorità locali e addetti ai lavori, non passa inosservata. Il Corriere della Sera del 13 marzo/1 aprile 1896 scrive: «Il Cinematografo Lumiére, la nuova fotografia del movimento, è stato inaugurato al Circolo Fotografico, dinanzi a molte persone. Chi ha già visto il Kinetoscopio Edison può farsi un’idea di ciò che sono queste nuove proiezioni fotografiche, le quali saranno ripetute in questi giorni al teatro Milanese. Sono quadri animati, riproduzioni vive di scene svariate. È la fotografia che si sostituisce all’occhio umano».
Il successo è immediato, tanto che le proiezioni aperte al pubblico pagante sono spostate dal 30 marzo al Teatro Milanese in Corso Vittorio Emanuele 15 e successivamente anche al Teatro Gerolamo in piazza Beccaria, al Teatro Filodrammatici in Piazza P. Ferrari e al Teatro Alhambra in Via Palermo.
L’avventura del cinema italiano a Milano è cominciata. Ripercorriamola con Pierfranco Bianchetti, una azione dopo l’altra.
In questo Speciale, lezione dopo lezione, a partire dal 6 ottobre,i materiali resi disponibili e commentati dalla lezione
OK. bene……