Tra Star System e autori indipendenti
di Auro Bernardi
Gli incontri Humaniter di Storia del Cinema vertono quest’anno (2018-19) su Hollywood, la capitale mondiale della “settima arte”. Cinema dalla prevalente componente industriale, formidabile macchina in grado di invadere il mondo con i propri prodotti attraverso i quali esportare modelli e stili di vita. Fabbrica del consenso, in primo luogo, ma anche specchio di una società complessa e problematica. Che verrà analizzata sia attraverso alcuni film emblematici, sia attraverso autori che hanno fatto da controcanto all’American Way of Life.
01- Come introduzione, una Cronologia mette a confronto i fatti storici, politici, economici e culturali più importanti avvenuti negli Stati Uniti dai primi del ‘900 a oggi. In parallelo a ciò che è successo nel mondo del cinema, alle uscite dei film più popolari e a quelli che hanno invece rappresentato momenti di rottura o di svolta.
02– Il primo grande autore del cinema americano è stato David Wark Griffith che, influenzato dal cinema italiano antecedente la Grande Guerra, ha a sua volta ispirato autori come Ejzenstejn, Dreyer e molti suoi connazionali. La sua parabola artistica è legata essenzialmente al cinema muto e alla ricerca estetica sull’immagine.
03– Aspetto cruciale del cinema americano è l’applicazione per oltre 30 anni del cosiddetto Codice Hays, dal nome del politico che lo promosse. Attraverso le sue indicazioni si possono capire molte scelte estetiche del Cinema Classico di Hollywood, ma anche la portata delle innovazioni seguite al suo superamento, dovuto ai movimenti di protesta giovanili e razziali degli anni ’60.
04– Sempre nell’ambito del cinema muto, un rilievo notevole va assegnato all’allegra brigata degli autori comici. Da Chaplin a Keaton, da Fatty Arbuckle ad Harold Lloyd, da Stanlio e Ollio ai Fratelli Marx. Nonché a registi come Leo McCarey. Formidabili autori di gag visive e, spesso, autentici rivoluzionari della grammatica e della sintassi del cinema.
05 – Nell’immaginario collettivo il nome di John Ford è sinonimo di film western, il genere più rappresentativo della cinematografia stelle&strisce. Tuttavia è sbagliato limitare questo autore a una sola tipologia di film. Cineasta complesso e versatile, Ford ha ispirato, più o meno direttamente, molti importanti registi tra cui Welles, Kurosawa, Truffaut, Coppola, Scorsese, Wenders e altri.
06– Il cinema delle minoranze etniche e razziali ha assunto nel tempo un’importanza sempre più rilevante nel panorama della produzione statunitense. Primo fra tutti il Black Cinema, ossia film di e con afroamericani. Dalle prime aperture “liberal” degli anni ’60, alla sempre più folta e rilevante schiera di attori e registi di colore.
07– Altro grande autore è Orson Welles. Genio del cinema, arrivato all’apice dello Star System a soli 26 anni, in pochissimo tempo si vede costretto a lasciare Hollywood e cercare fondi in giro per il mondo per realizzare altri capolavori. Troppo avanti per i tempi, rivoluzionario nel linguaggio e problematico nei contenuti, il suo cinema non è compatibile con la “fabbrica del consenso”.
08– Un grande capitolo storico è rappresentato dalla Guerra del Vietnam. La prima persa nella bisecolare storia della potenza militare americana, e macchia indelebile sulla coscienza collettiva del Paese. Banco di prova per numerosi cineasti i cui film riflettono in vario modo sulla questione. Dal lato drammatico a quello comico, dal ripensamento alla rimozione.
09– Ancora tre autori di rilievo: Robert Altman, Stanley Kubrick e Hal Ashby. Accomunati dal destino di aver trovato a Hollywood più ostacoli che agevolazioni per l’espressione della propria arte. In un contesto in cui l’ultima parola spetta sempre e solo a chi ci mette i soldi. Mentre loro volevano semplicemente essere autori in senso pieno e non esecutori di idee altrui.
10– A partire dagli anni ’80 del secolo scorso televisione, fumetti e videogame hanno soppiantato letteratura e teatro come referenti formali e fonte d’ispirazione del cinema popolare. Sia nei contenuti, sia sul piano linguistico. Causa di un’ulteriore standardizzazione del cinema e del sempre più frequente ricorso a sequel, prequel, spin off e derivati. Con perdita di originalità.
11– Tra i registi americani nati nel secondo Dopoguerra, il più trasgressivo e anomalo è certamente Michael Moore, noto come autore di documentari. Nei suoi film, tutti girati lontano da Hollywood e dalle sue regole, la società americana è analizzata impietosamente e con grande ironia. Inclusi gli stessi principi fondanti della nazione come il libero mercato e il possesso di armi.
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