I MAGNIFICI SETTE
Dal cinema muto dei pionieri alle sfide postmoderne. Una lettura trasversale della “Settima Arte” attraverso l’opera di sette autori che hanno innovato il linguaggio dell’immagine:
1/Buster Keaton e la stilizzazione della forma cinematografica
Negli anni del muto “il comico che non rideva mai” ha contribuito in modo determinante a elaborare un autonomo linguaggio cinematografico. Nei suoi film lo spaesamento e la decontestualizzazione dell’oggetto generano un rovesciamento di senso che non solo provoca comicità, ma genera anche una nuova forma di conoscenza.
2/Alfred Hitchcock, il Rossini del brivido
L’ambiguità della natura umana, il senso di colpa e il desiderio di redenzione, la fedeltà e il tradimento, il confine tra bene e male, l’ambiguità del “vero”, lo scambio di ruolo tra vittima e carnefice, l’ingiusta persecuzione dell’innocente… Sono questi i temi su cui verte il cinema del regista inglese, realizzato con una tecnica molto simile al “crescendo” rossiniano.
3/Akira Kurosawa, un ponte tra culture lontane
Dal Medioevo nipponico a Dostoevskij e Gorkj passando per Shakespeare. Per arrivare al Giappone contemporaneo, analizzato nelle sue contraddizioni. Kurosawa è forse il regista più rappresentativo del suo paese, ma, al tempo stesso, colui che ha saputo unire culture e sensibilità lontanissime tra loro. Un autore completo, mai convenzionale, dalla superba capacità espressiva.
4/Ingmar Bergman: il paradigma della modernità nel crepuscolo del “secolo breve”
Attraverso la messa in scena delle dinamiche di coppia o del contesto familiare il cinema del maestro svedese ha portato alla luce i malesseri e le tensioni di una società in crisi. Crisi di valori e di ideologie che evidenziano il drammatico senso della fine di un’epoca.
5/Ermanno Olmi: una società di individui in un cammino di ricerca
Può un cristiano essere felice su questa terra? Il regista bergamasco, credente dichiarato, non ha tuttavia mai nascosto nelle sue opere le difficoltà di un paese, l’Italia, a trovare la via del benessere senza rinunciare ai valori più autentici.
6/Werner Herzog: i limiti della conoscenza e la conoscenza dei limiti nell’agire dell’uomo
Ben lungi dall’incarnare l’ideale del superuomo, i personaggi del visionario regista tedesco mostrano invece come la natura umana sia naturalmente protesa a oltrepassare i confini prestabiliti. Soprattutto quelli della mente. In una ricerca del “vero” che tuttavia rimane sempre inappagata.
7/Alejandro Amenábar tra cronaca e classicità
Tra i migliori talenti emersi a partire dagli anni ’90, il regista spagnolo è insuperabile nell’adattare alla forma cinematografica tanto i grandi classici della letteratura quanto i fatti di cronaca. Un cinema, il suo, duttile come un linguaggio parlato eppure capace di straordinarie suggestioni visive.
A questo tema e a tutti i suoi sviluppi è dedicato il corso di Storia del Cinema, condotto da Auro Bernardi per Humaniter.
In questo Speciale, lezione dopo lezione, a partire da ottobre, i materiali resi disponibili e commentati dalla lezione
Archivio
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Storia del Cinema – Anno Accademico 2017-2018
Storia del Cinema – Anno Accademico 2015/2016
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