FILM IN DVD: “Manchester by the sea”, di Kenneth Lonergan

Pubblicato il 23 Novembre 2017 in Humaniter Cinema
manchester-by-the-sea

Lee Chandler è il taciturno portinaio-tuttofare di alcuni condomini della cintura di Boston. Uomo affidabile, ma ruvido e schivo, vive solitario in una stanzetta, distaccato da tutto e tutti. Lo si vede spalare la neve, smaltire la spazzatura, sistemare tubi che perdono, aggiustare lampadari mentre la vita scorre accanto a lui senza sfiorarlo. Anche quando, la sera, si ritrova al bar, davanti a un bicchiere di birra, senza curarsi delle ragazze che lo stuzzicano o facendo a cazzotti con altri avventori. Tutto questo finisce con una telefonata che lo riporta a Manchester-by-the-Sea, un’ora e mezza d’auto da Boston, dove vive il resto della sua famiglia e dove anche lui viveva fino a pochi anni prima. Motivo del ritorno è l’improvvisa morte del fratello maggiore, padre separato di un ragazzo di 17 anni. Di cui Lee si ritrova tutore. Quella che doveva essere una rapida visita poco più che formale si trasforma in un lungo soggiorno e, soprattutto, in una discesa agli inferi del passato da cui Lee era fuggito. La storia vira così allo scavo nelle pieghe dell’anima dei vari protagonisti. Ciascuno con i propri difetti, gli slanci, le speranze, i rancori. Caratteri molto diversi, obbligati a confrontarsi per trovare una via d’uscita alle diverse crisi esistenziali: Lee, il nipote, la sua ex moglie, il migliore amico di una volta… E la barca da pesca del defunto che catalizza i ricordi più belli e la volontà di lottare per un presente migliore. Bella storia, ben raccontata, dove la progressione drammatica va di pari passo con l’intrecciarsi di rapporti umani compromessi, in attesa di un impossibile happy end. Perché i rimorsi non si superano fuggendo, ma affrontandoli alla radice. Oscar meritatissimo per Casey Affleck che si accoda alla lunga galleria di bei tenebrosi. Da Alan Ladd a Clint Eastwood passando per il numero uno degli scorbutici di successo: Humphrey Bogart. Meritato anche perché tutti i comprimari portano acqua al suo mulino. A cominciare dal giovanissimo, ma già scafato Hedges.

 

E allora perché vederlo?

Per rendersi conto che dietro il “sogno americano” ci sono spesso tante miserie.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.