Pazza idea-Xenia
regia Panos H. Coutras sceneggiatura Panos H. Coutras e Panagiotis Evangelidis cast Kostas Nokouli (Dany) Nikos Gelia (Odysseas) Angelos Papadimitriou (Tassos) Yannis Stankoglou (Lefteris Christopoulos) Marissa Triandafyllidou (Vivi) Romanna Lobats (Maria) Patty Pravo (se stessa) genere commedia durata 126′
La Grecia della crisi, dei neofascisti di Alba Dorata, dell’abisso sociale tra ricchi e poveri è il contesto in cui si muovono due fratelli di sangue misto (ellenico-albanese) fortemente propensi a cacciarsi nei guai.
Il minore (Dany) è anche gay e non fa nulla per dissimularlo attirando su di sé ogni sorta di sciagura. Il maggiore, che non a caso si chiama Odysseas (Ulisse), passa così buona parte del proprio tempo a togliere dalle pesti l’altro, a volte rischiando anche grosso.
Il film è la storia del loro viaggio da Atene a Salonicco alla ricerca del padre naturale che li ha abbandonati quando erano piccolissimi. Lo scopo è quello di farsi riconoscere da lui in modo da ottenere la cittadinanza greca e una buona fetta del suo patrimonio, ma a Salonicco si tiene anche un talent televisivo, unica alternativa per uscire dall’emarginazione.
Storia “on the road”, dunque, con tanti illustri precedenti anche nel cinema ellenico (Il volo e altri film di Theo Angelopoulos, per esempio) in bilico tra realismo e onirismo per dimostrare che la realtà non è mai come sembra.
Lungo il cammino il regista dissemina inoltre alcune interessanti suggestioni iconografiche come quando su un divano del diroccato hotel Xenia, dove hanno trovato temporaneo rifugio, i due fratelli compongono una sorta di laica Pietà con Dany nel ruolo della vergine a reggere il corpo esanime (perché ubriaco) del fratello maggiore.
Interessante anche l’uso in colonna sonora delle canzoni di Patty Pravo, eletta a icona musicale di nostalgica bellezza nonché filo conduttore delle peripezie dei due viandanti.
Anche se con qualche inciampo narrativo (per esempio la scena con il coniglione), quello di Coutras è comunque uno sguardo non convenzionale e sincero sull’Europa dei migranti e dei meticci, dell’impoverimento in nome dell’austerity e dei rigurgiti nazionalisti, della solidarietà e della xenofobia. Del resto xenos in greco significa straniero e, non a caso, la “stazione” più importante sulla via crucis di Ody e Dany è il diroccato hotel Xenia.
Trasparente metafora del disastrato mondo contemporaneo.
E allora perché vederlo?
Per credere ancora in un’Europa accogliente, pluralista, multietnica e senza steccati.
Trovo “Pazza idea” un film un po’ troppo lungo, comunque molto interessante come descrive, in modo sempre puntuale, Auro Bernardi. Panos H. Koutras ci presenta il viaggio delle contraddizioni dell’oggi, un miscuglio di situazioni “agrodolci” che danno al film qualcosa di piuttosto unico tra il fantastico e il documentario, tra storia e poesia, fondendo il sogno con la realtà.
Racconta il dramma contemporaneo dell’immigrazione con una certa leggerezza, mai banale, dove su tutto “fa strada”, secondo me, il sentimento dell’amore fraterno.