Adaline – L’eterna giovinezza
regia Lee Toland Krieger sceneggiatura J. Mills Goodloe, Salvador Paskowitz cast Blake Lively (Adaline Bowman) Michiel Huisman (Ellis Jones) Harrison Ford (William Jones) Kathy Baker (Kathy Jones) Ellen Burstyn (Flemming) Amanda Crew (Kiki Jones) Richard Harmon (Tony) genere fantastico durata 118′
Il mito dell’eterna giovinezza ha stuzzicato la fantasia di scrittori e poeti fin dall’antichità. Ma o ti chiami Wolfgang Goethe, e allora ne esce un Dottor Faust, oppure sei solo Lee Toland Krieger e fai un film lambiccato, poco credibile nelle soluzioni drammaturgiche e formalmente molto debole.
Il pretesto narrativo è l’impossibilità di invecchiare che tocca a una donna, Adaline Bowman, nata nel 1908, e che alla veneranda età di 107 anni è ancora fresca e avvenente come a 30. Motivo? Un incredibile, rarissimo combinato di eventi atmosferici (alla Frankenstein, per capirci) le blocca la degenerazione cellulare. Risultato? Braccata dall’Fbi che vorrebbe trasformarla in una cavia da laboratorio, ogni 10 anni la giovinotta cambia generalità e residenza, rinunciando così a legami stabili. Mentre sua figlia Flemming invecchia, tanto che, al punto in cui lo spettatore prende la storia, sembra la nonna di sua madre. Per ovvie ragioni non sveliamo il resto e, tanto meno, l’epilogo, ma con un piccolissimo sforzo di fantasia chiunque ci arriva da solo.
La modella Blake Lively è più adatta alle passerelle che a un set cinematografico. Probabilmente, al suo posto, un’asse da stiro sarebbe stata più espressiva. Da questo punto di vista anche i comprimari (Huisman su tutti, ma persino la Burstyn) sono o si mantengono al suo livello con la debita eccezione di Harrison Ford che, lasciato a ruota libera, gigioneggia da par suo nell’ultima mezz’ora del film risollevandone un po’ le sorti. Troppo poco, comunque, per salvare la baracca.
E allora perché vederlo? Per riflettere, se si spende abitualmente una fortuna in creme di bellezza, lifting, acido ialuronico e così via.
D’accordo non sarà un capolavoro ma, a mio parere, è un film d’intrattenimento ben riuscito. Una vicenda inverosimile, l’eterna giovinezza che si rivela una maledizione costringendo la protagonista ad una vita in fuga con “sorpresa” finale, ma proprio per questo dotata di un fascino da fiaba romantica, ottima regia fotografia e dialoghi inoltre Blake Lively è perfetta in questo ruolo.