A Gina Lollobrigida dedicata la Preapertura della Mostra Internazionale ’80 con un doppio programma: “Portrait of Gina” (1958, 27’) di Orson Welles e “La provinciale” (1953, 113’) di Mario Soldati, presentati in prima mondiale in versione restaurata per l’occasione
È tutta dedicata alla grande attrice Gina Lollobrigida, icona del cinema italiano scomparsa lo scorso gennaio, la serata di Preapertura di martedì 29 agosto dell’80esima. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia
In Sala Darsena (Palazzo del Cinema) al Lido di Venezia avrà luogo, con inizio alle ore 21, un doppio programma con:
- Portrait of Gina (1958, 27’) di Orson Welles, presentato in prima mondiale in collaborazione con Cinecittà, nella versione restaurata per l’occasione dal Filmmuseum di Monaco di Baviera
- La provinciale (1953, 113’) di Mario Soldati, presentato in prima mondiale nella versione restaurata per l’occasione dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Compass Film.
A Gina Lollobrigida Venezia dedica la preapertura del Festival e due mostre fotografiche
Il progetto, infatti, oltre alle due proiezioni, comprende anche due mostre fotografiche in corso a Roma e Venezia e un premio ai giovani talenti, che sarà presentato durante la Mostra del Cinema.
Portrait of Gina (1958) di Orson Welles
E’ un episodio pilota di una serie televisiva della ABC, mai completata, su “persone e luoghi” con il grande regista come guida. A lungo considerato perduto, è un’intervista di Welles a Gina Lollobrigida nella sua villa dell’Appia antica. Il film è rimasto inedito fino al 1986, quando è stato proiettato alla Mostra di Venezia, un anno dopo la morte del regista. “In realtà non è assolutamente un documentario – ha dichiarato Welles nel 1958 – piuttosto un saggio, un saggio personale. Non cerca di essere fattuale, ma solo di non raccontare bugie, nella tradizione del diario. Sono le mie riflessioni su un dato soggetto, Lollobrigida, e non su quello che è in realtà. Ed è anche molto più personale del mio punto di vista. È un vero e proprio saggio”.
È uno dei progetti più singolari di Orson Welles, un reportage che mette in scena il grande regista americano a Roma mentre intervista, oltre a Gina Lollobrigida, personalità del cinema italiano quali Vittorio De Sica, Rossano Brazzi, Paola Mori e Anna Gruber, amica storica della Lollobrigida. Portrait of Gina “era incentrato sul mondo del cinema romano – ha dichiarato Orson Welles nel 1970 – Lei (Gina Lollobrigida) era il soggetto principale, ma c’erano anche tante altre persone. De Sica, tra gli altri. Il film era stato pensato come episodio pilota per una serie proposta alla ABC. Ma loro lo hanno odiato ed è stata la fine del progetto. Dissero che era tecnicamente inidoneo e che non poteva essere mostrato. Avevo avuto molte idee nuove per questo progetto – composto da disegni di Steinberg, molte fotografie, conversazioni, piccole storie – ma lo considerarono come una sprovvedutezza tecnica”
Gina Lollobrigida protagonista anche de “La provinciale” (1953), di Mario Soldati
E’ un dramma letterario al femminile tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia e sceneggiato dallo stesso regista. Nei panni della protagonista Gemma, Gina Lollobrigida regala una delle migliori interpretazioni della sua carriera. Per il restauro della scena è stato utilizzato il negativo originale, integrato con un controtipo per alcuni fotogrammi mancanti o danneggiati. Per la colonna sonora si è adoperato un positivo colonna doppia banda conservato negli archivi della Cineteca Nazionale.
Sinossi
La popolana Gemma (Gina Lollobrigida), figlia di un’affittacamere (Nanda Primavera) è innamorata di un ricco giovane, Paolo Sartori (Franco Interlenghi). Non può tuttavia sposarlo in quanto è il suo fratellastro illegittimo. Superata la delusione, si rassegna a sposare il professor Franco Vagnuzzi (Gabriele Ferzetti), per il quale non prova un vero affetto. Ricattata dalla contessa Elvira (Alda Mangini), Gemma diviene l’amante di un certo Vittoni (Renato Baldini). Franco non sospetta di nulla. Quando Elvira minaccia di seguire i due sposi a Roma, dove Franco sta per essere trasferito, Gemma, esasperata, si scaglia contro la donna e la ferisce. Riesce così ad allontanarla e a riconciliarsi con Franco. “Per fare La provinciale come io volevo, ho dovuto lottare alla morte con il produttore […]. La litigata si basava su questo: c’erano due trattamenti da scegliere, […]: uno era stato eseguito da uno sceneggiatore francese che ha fatto anche dei buonissimi film […]. Il trattamento della Provinciale era fatto bene, ma di cucina normale, e con il personaggio del marito della ragazza come lo ha visto Moravia, cioè un personaggio vecchiotto, sentimentale e romantico. L’altro era quello mio e di Bassani. Io dissi: “Io faccio quello mio e non faccio quello di F.” e il produttore: “no, io faccio quello di F., e non faccio quello tuo, se no, non faccio il film” e allora io: “Bene non facciamo il film”.” (Mario Soldati)
Soggetto: dall’omonimo romanzo breve di Alberto Moravia
Sceneggiatura: Giorgio Bassani, Sandro De Feo, Jean Ferry, Mario Soldati
Fotografia: G.R. Aldo [Aldo Graziati], Domenico Scala. Montaggio: Leo Catozzo. Musica: Franco Mannino. Scenografia : Flavio Mogherini. Costumi: Veniero Colasanti. Suono: Eraldo Giordani
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