La pista ciclabile del mar Baltico dalla Danimarca alla Polonia

Pubblicato il 18 Giugno 2019 in Outdoor

Punto di partenza e punto di arrivo di questo percorso sono due frontiere; la pista ciclabile lungo il mar Baltico (Ostsee-Radweg in tedesco) inizia infatti alla frontiera fra Danimarca e Germania, e termina a quella fra Germania e Polonia. Nel mezzo, 942 tortuosi ma affascinanti chilometri per seguire passo passo il profilo della costa (un percorso più rettilineo sarebbe lungo circa la metà). Il percorso, completamente pianeggiante, scorre su asfalto o su comodi e ben tenuti sterrati, lungo piste ciclabili o stradine locali con traffico molto scarso, tranne in quei pochi tratti in cui si attraversano cittadine di medio-piccola grandezza. Il tutto è quindi molto facile dal punto di vista tecnico. Le uniche difficoltà che si potrebbero avere derivano dal vento, sempre presente quando si è così vicini al mare. Ufficialmente si pedala lungo il percorso ciclistico D2, secondo la classificazione tedesca. Anche il percorso Eurovelo 10 passa di qua, tagliando però le varie insenature della costa.

L’organizzazione dei pernottamenti è facilitata dal fatto che si attraversano a intervalli regolari delle cittadine di media grandezza, in cui dovrebbe essere facile trovare posto. Inoltre, i numerosi villaggi lungo la costa sono importanti mete turistiche durante l’estate, quindi le infrastrutture di accoglienza sono abbastanza sviluppate. È consigliabile naturalmente prenotare prima della partenza, soprattutto per assicurarsi della disponibilità di posto per le bici. Per arrivare in Germania, gli aeroporti più comodi sono quelli di Amburgo o di Lubecca, quest’ultimo preferito dalle compagnie low-cost. Il ritorno in Italia è più comodo dagli aereporti di Berlino, anche questi ottimamente collegati con il nostro paese.

La Ostsee-Radweg inizia nelle vicinanze di Flensburg, cittadina di 90’000 abitanti facilmente raggiungibile in un paio d’ore con un treno regionale da Amburgo. I cartelli con le indicazioni per il percorso ciclabile sono facilmente individuabili dalla stazione. In ogni caso, la traccia fornita (tratta dal sito biroto.eu) è molto precisa. Si pedala fin da subito in zone che presentano le stesse caratteristiche che il percorso manterrà fino alla Polonia: boschi, campi coltivati, laghetti, con delle gentili colline sulla destra, e il mare sulla sinistra. Ciò non vuol dire che il percorso sia monotono: anzi esso fornisce punti di vista sempre diversi su questi elementi naturali.

Dopo 150 km si raggiunge la città di Kiel, la più popolosa del Land dello Schleswig-Holstein. Dagli 85 metri della Torre memoriale si gode di una vista panoramica sulla strada fatta e su ciò che segue; anche il Museo Marittimo della città è interessante. Kiel è in fondo a un grosso fiordo, per cui usciti dalla città ci si dirige nuovamente verso nord. Per i successivi 25 km si pedala letteralmente lungo la costa, a pochi metri dalla spiaggia. Si continua attraversando numerosi villaggi, fra i quali degno di nota è soprattutto Oldenburg (218 km dalla partenza) con il suo centro storico. Superata Heilegenhafen (233 km), il percorso porta ad attraversare un ponte per compiere un giro dell’isola di Fehmarn, di notevole interesse per gli appassionati di birdwatching in quanto è qui che molte specie di uccelli migratori si fermano per riposarsi lungo i loro viaggi. Se si decide di non visitare l’isola, si risparmiano un’ottantina di km.

La costa del mar Baltico piega ora nuovamente verso sud. Anche se non si trova ufficialmente lungo il percorso ciclabile, è praticamente obbligatoria una deviazione (40 km in totale) per visitare la famosissima Lubecca; si consiglia, per farlo, di lasciare il percorso all’altezza di Scharbeutz (375 km); il centro storico della cittadina, racchiuso fra due fiumi e reso famoso da Thomas Mann, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Uscendo da Lubecca in direzione nord-ovest si riprende la Ostsee-Radweg all’altezza di Travemünde (388 km dalla partenza). Si continua lungo la ciclabile fino a Wismar (440 km), un’altra antica città con caratteristiche simili a quelle di Lubecca, dal punto di vista architettonico, con il vantaggio che Wismar subì minori danni durante la guerra della più famosa cugina; agli appassionati di cinema interesserà sapere che qui è stato ambientato e girato il classico Nosferatu del 1922.

Superata la città balneare di Kühlungsborn (480 km) la successiva tappa importante è la città di Rostock (505 km): siamo ormai nel cuore della ex-Germania socialista, di cui rimangono ancora molti segni, compensati però dalle tipiche case colorate nel centro storico.
Lasciata Rostock, il percorso si fa decisamente più selvaggio per un centinaio di chilometri, inoltrandosi più profondamente in boschi, ritornando lungo la costa in zone non troppo turistiche, e infine costeggiando dei grandi laghi costieri. All’altezza di Stralsund (612 km) un altro ponte invita a visitare l’isola di Rügen, la più estesa della Germania, nella quale il Parco Nazionale dello Jasmund è stato dichiarato di interesse mondiale dall’UNESCO nel 2011; la natura la fa da padrona qui, ma anche gli aspetti storici dell’isola, abitata fin dalla preistoria, sono interessanti; il periplo completo dell’isola proposto nella traccia è lungo più di 200 chilometri. Al ritorno a Stralsund (839 km) si è ormai a poco più di 100 km dalla Polonia; l’ultima città di media grandezza che si incontra è Greifswald (868 km), che condivide l’architettura tipica del gotico baltico delle città menzionate precedentemente. Il percorso continua, mantenendo le stesse caratteristiche, fino al villaggio di Ahlbeck, ormai in vista della frontiera (948 km). Da lì, la città più comodamente raggiungibile in treno è Berlin

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