L’anno scorso si è registrato il livello di copertura vaccinale più basso degli ultimi 5 anni. È importante invertire questa tendenza e affrontare, protetti, una stagione che si preannuncia particolarmente insidiosa
I primi dati disponibili sulla stagione corrente evidenziano un leggero incremento delle sindromi simil-influenzali, che al 29 novembre hanno raggiunto i 7,8 casi per mille assistiti e di certo prossimamente questo dato avrà un ulteriore incremento. Come emerso anche dall’andamento epidemiologico registrato nei mesi scorsi nell’emisfero australe, la stagione influenzale si preannuncia critica (1Rapporto Influnet).
Le attuali coperture vaccinali non sono in grado di modificare l’andamento dell’epidemia influenzale, almeno non in modo consistente. In media, ogni anno, si vaccina contro l’influenza il 20% della popolazione generale, percentuale che sale al 50-60% tra i soggetti al di sopra dei 65 anni. Una quota troppo bassa che non può impedire al virus di circolare.(2 Dati coperture vaccinali influenza)
Nell’emisfero australe, l’influenza è stata quest’anno più pesante e più ricca di casi rispetto alla stagione precedente. Per la stagione 2024-2025, si preannuncia dunque una maggiore incidenza di patologia.
Come è noto, l’influenza è una malattia provocata da virus del genere Orthomyxoviridae che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). Si tratta, quindi, di una malattia facilmente trasmissibile attraverso goccioline di muco e di saliva (con tosse e starnuti) o per via indiretta, attraverso il contatto.
Con oltre 1 miliardo di casi all’anno a livello globale, l’influenza può comportare un numero di decessi che varia fra i 290mila e i 650mila in tutto il mondo. (3)
A livello europeo, il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) stima che ogni anno si verifichino dai 40 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che tra i 15.000 e i 70.000 cittadini europei muoiano annualmente per cause associate all’influenza (4).
Considerando anche le morti provocate dall’influenza per aggravamento di condizioni cliniche già compromesse, come in pazienti affetti da patologie respiratorie o cardiovascolari, il numero stimato di decessi attribuibili all’influenza e alle sue complicanze in Italia è di circa 8.000 ogni anno.(5)
Tuttavia, in molti casi il virus influenzale non viene identificato, sia perché spesso non ricercato sia perché il decesso viene attribuito a polmoniti generiche.
L’influenza mette a rischio di polmonite, infarto e ictus
Nei soggetti fragili e negli anziani, l’influenza è causa silente di gravi complicanze; tra le più conosciute ci sono quelle che colpiscono il sistema respiratorio come bronchiti, polmoniti, infezioni dei seni paranasali e infezioni dell’orecchio. È anche ben noto come l’influenza possa aggravare una serie di condizioni croniche sottostanti del sistema respiratorio, tra cui l’asma e la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva).
Esistono tuttavia evidenze per cui l’influenza inneschi eventi cardiovascolari, esacerbazione di condizioni croniche sottostanti, aumentata suscettibilità a infezioni batteriche secondarie, declino funzionale, complicazioni della gravidanza, rischio aumentato di ospedalizzazione e morte.
L’influenza risulta quindi essere un trigger per eventi respiratori e cardiovascolari: aumenta di 100 volte il rischio di polmonite, di 10 quello di infarto del miocardio e di 8 volte quello di ictus (6).
Anche negli adulti sani (over40 anni), il rischio di infarto e ictus cerebrale aumenta nel periodo immediatamente successivo a un episodio influenzale.
Secondo uno studio condotto in Danimarca, utilizzando i dati dei registri sanitari nazionali, si è evidenziato, nei 3 giorni successivi all’infezione influenzale, un rischio di infarto acuto del miocardio (IMA) aumentato di 17 volte e un rischio di ictus aumentato di 10 volte (7)
Tra i meccanismi fisiopatologici principali considerati per spiegare questa correlazione tra eventi cardiovascolari e influenza, è stato proposto come l’influenza possa determinare risposte sistemiche con l’attivazione e il rilascio di citochine pro-infiammatorie e di sostanze pro-trombotiche. Queste risposte fisiopatologiche possono contribuire a determinare un aumento delle ospedalizzazioni e dei decessi per infarto miocardico acuto (IMA).
Un impatto economico rilevante, che affligge il nostro SSN
Il peso economico in Europa dato dall’influenza si aggira attorno ai 6-14 miliardi di euro all’anno. Anche nel nostro Paese la stagione influenzale ha ogni anno un significativo impatto sulla Sanità Pubblica, essendo responsabile di un elevato, e soprattutto sottostimato, consumo di risorse sanitarie, dovuto principalmente agli accessi in Pronto Soccorso, visite mediche, utilizzo di farmaci e ricoveri ospedalieri. Il numero di ricoveri per influenza e complicanze cardiorespiratorie è, infatti, compreso tra 35.253 (direttamente attribuibili all’influenza) e 121.645 (probabilmente correlati con l’influenza), concentrati nella stagione invernale. I costi stimati associati alle epidemie stagionali di influenza dal 1999 al 2008 in Italia sono risultati compresi tra 15 e 20 miliardi di euro. (8)
Obiettivo: raggiungere una copertura vaccinale almeno del 75%
Per ridurre significativamente l’incidenza dell’influenza e le sue complicanze, nonché la mortalità, è necessario raggiungere coperture elevate nei gruppi di popolazione target della vaccinazione, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-25 riportano, tra gli obiettivi di copertura per la vaccinazione antinfluenzale, il 75% come obiettivo minimo perseguibile e il 95% come obiettivo ottimale per ultrasessantacinquenni e nei gruppi a rischio.
1) Rapporto Influnet https://respivirnet.iss.it/pagine/rapportoInflunet.aspx
2) Dati coperture vaccinali influenza: https://www.salute.gov.it/portale/influenza/dettaglioContenutiInfluenza.jsp?lingua=italiano&id=679&area=influenza&menu=vuoto
3) CDC, Andamento epidemiologico emisfero australe
4) Center for disease control and prevention. Seasonal Influenza. https://www.cdc.gov/flu/about/index.html
5) Mortalità per influenza: https://www.epicentro.iss.it/influenza/sorveglianza-mortalita-influenza
6) Warren-Gash C, et al. Eur Respir J 2018;51:pii1701794;
Shrestha S, et al. Sci Rep. 2015;5:15324;
Kwong JC, et al. N Engl J Med 2018;378:345–53)
7) Ohland J, Warren-Gash C, Blackburn R, et al. Acute myocardial infarctions and stroke triggered by laboratory-confirmed respiratory infections in Denmark, 2010 to 2016. Euro Surveill 2020;25(17):1900199
8) Bertolani A, Fattore G, Pregliasco F. The hospitalization burden of influenza: just the tip of the iceberg? Global & Regional Health Technology Assessment. January 2018.
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