La buona pasta d’Abruzzo, artigianale, lavorata con la trafila ruvida di bronzo

Pubblicato il 10 Marzo 2020 in Food Prodotti

A Fara San Martino, protetta dalla cima più alta della Maiella, sulle rive del fiume Verde, c’è un angolo d’Abruzzo rinomato per il suo fascino e per l’operosità dei suoi abitanti. Qui nell’800 si trovavano fiorenti fabbriche di lana, cotone e liquori, ma già allora l’attività pienotta era quella della produzione di pasta. Gli antichi “Mastri” pastai sostenevano che gli ingredienti per una buona pasta erano quattro: il grano, l’acqua, l’aria e la lavorazione. Le ottime caratteristiche organolettiche dell’acqua del fiume Verde, alimentato esclusivamente da sorgenti naturali, e il particolare clima asciutto e ventilato, che permette una perfetta essiccazione della pasta, sono i due ingredienti che la natura ha donato a Fara S. Martino e che rendono unica la pasta qui prodotta.

Ancora oggi gli antichi e preziosi macchinari sono seguiti dall’attento e scrupoloso controllo del Cav. Giuseppe Cocco, titolare dell’omonimo Pastificio. É la sua insostituibile esperienza ad accompagnare tutte le fasi della lavorazione affinchè tutte le qualità proteiche e nutritive della pasta rimangano intatte, insieme al gusto. Il “Mastro” pastaio versa la semola di grano duro nell’impastatrice e, lentamente, aggiunge acqua purissima di sorgente, fino ad ottenere un impasto sodo ed omogeneo. La sfoglia passa attraverso le trafile in bronzo, che assicurano alla pasta la ruvidezza necessaria per esaltare il sapore dei nostri sughi.

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I formati di una volta

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