Una nuova lettura del Futurismo nel Mezzogiorno d’Italia. Ad essere proposti a Palazzo Lanfranchi di Matera fino a gennaio ’24 sono più di 130 dipinti, sculture, disegni, provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private
È stata recentemente inaugurata, al Museo nazionale di Matera, la mostra “Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento”. A essere proposti a Palazzo Lanfranchi sono più di 130 dipinti, sculture, disegni, provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private. Completano il percorso documenti d’archivio editi e inediti provenienti da diverse istituzioni. Dal Museo nazionale Collezione Salce sono giunti alla mostra di Matera ben 25 manifesti futuristi, a conferma della collaborazione tra il Museo nazionale di Matera e la Direzione regionale Musei Veneto intorno al progetto “Futurismi”.
In apertura: Tullio Crali: Ali tricolori, 1932 olio su tavola, cm 72 × 55,5 Collezione privata
Per il Direttore generale Musei, Massimo Osanna: “La vocazione del Museo nazionale di Matera come centro di ricerca e memoria della tradizione storica e culturale del Meridione trova piena espressione nella mostra dedicata al Futurismo. L’esposizione focalizza l’apporto degli artisti del Mezzogiorno nella nascita e nello sviluppo di questa importante esperienza artistica del secolo scorso. La collaborazione del Museo nazionale di Matera con la Direzione regionale Musei Veneto e la pluralità dei prestatori rappresentano le potenzialità del lavoro corale e dello spirito di cooperazione che anima il Sistema museale nazionale”.
I maestri esposti nella mostra sul Futurismo italiano
Accanto ai nomi dei protagonisti Boccioni, nativo della Calabria, Balla, Severini, Carrà, Depero, Prampolini, Dottori, Benedetta ci sono anche quelli di personaggi meno noti, ma non meno significativi come Roherssen, Bologna e Castellana. Per quanto riguarda gli aeropittori, saranno presenti opere di numerosi futuristi le cui peculiarità furono declinate da Marinetti stesso nel 1939: Prampolini e Crali inseriti nella “Aeropittura stratosferica cosmica biochimica”; Fillia e Diulgheroff nell’ “Aeropittura essenziale, mistica ascensionale simbolica”; Dottori, Benedetta, Bruschetti, Peruzzi, Tano e Angelucci in quella trasfiguratrice lirica spaziale; Tato nella “sintetica e documentaria”. Opere di Dottori, Fillia e Bruschetti rappresentano l’Arte Sacra Futurista, codificata dal manifesto del 1931.
Oltre all’Aeropittura, negli sviluppi futuristi si manifesta la tendenza meccanicistica che viene rappresentata da opere di Depero, Pannaggi e Prampolini che manifesterà poi l’idealismo cosmico, presupposto dell’astrattismo. Particolare attenzione è riservata in mostra, guardando specificatamente al Meridione, ai “Circumvisionisti”, il gruppo dei futuristi campani attivi già dal 1914: pittori, poeti paroliberi, scrittori e intellettuali che animarono la presenza futurista a Capri e Napoli. Vengono così presentate opere dei fratelli Francesco e Pasqualino Cangiullo, Buccafusca, Cocchia, Peirce, Lepore, Maino protagonisti di un percorso culturale che dal Futurismo giunge al teatro napoletano di Antonio De Curtis.
Un focus è riservato al contributo al Futurismo della Lucania: ad essere esposte sono due rarissime opere di Joseph Stella, nativo di Muro Lucano, ma trasferitosi a 19 anni negli Stati Uniti, definito “il primo futurista d’America”.
Dettagli sulla mostra “Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento”
“Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento” – fino al 10 gennaio 2024
Matera, Museo nazionale Via Domenico Ridola, 24
Biglietti: intero 10 € Ridotto over65 8 €
Orari: 9.00-20.00 Chiusura: Martedì 09:00 – 14:00
Informazioni: +39 0835 310058 – mn-mt@cultura.gov.it
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