El Greco in mostra al Palazzo Reale di Milano fino all’11 febbraio 2024 con oltre 40 opere che ripercorrono la vasta produzione dell’artista cretese
Il progetto espositivo dedicato a El Greco, in programma al Palazzo Reale di Milano fino all’11 febbraio 2024, ripercorre la vasta produzione dell’artista cretese attraverso una selezione di oltre 40 opere, parte delle quali provenienti da prestigiose istituzioni internazionali. Promossa dal Comune di Milano con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, la mostra, curata da Juan Antonio García Castro, Palma Martínez – Burgos García e Thomas Clement Salomon, è il risultato dello sforzo congiunto delle due nazioni per la valorizzazione del lavoro del pittore, attraverso una riflessione storico-critica che mette in luce il ruolo dei modelli italiani nella formazione dell’artista.
In apertura: “San Martino e il mendicante”, National Gallery of Art Washington
La mostra di El Greco a Milano
È la prima volta che Milano ospita una retrospettiva del maestro. Il percorso espositivo di El Greco propone una panoramica completa della produzione del pittore, articolata in sezioni improntate sui luoghi in cui l’artista ha vissuto, con una minuziosa attenzione storico-biografica. Al tempo stesso, il fil rouge della mostra è il tema del labirinto, che emerge dal confronto con la pittura romana e veneziana: riprendendo il mito di Arianna e del Minotauro, l’esposizione costruisce una metafora dell’evoluzione artistica di El Greco, che nel suo viaggio attraverso le città del Mediterraneo trovò la sua evoluzione artistica, tematica e tecnica. Infatti, è guardando ad artisti come Michelangelo, Parmigianino, Correggio, Tiziano e Tintoretto che il pittore sviluppò la sua cifra stilistica e il suo personale Manierismo.
Chi era El Greco
Domenikos Theotokopoulos, conosciuto come El Greco, nato nel ducato veneziano di Creta nel 1541 e morto a Toledo nel 1614. L’artista parte dall’Est bizantino intorno al 1567, arriva a Venezia, scende a Roma e passa per Parma attraversando il Manierismo italiano e nel 1575 approda definitivamente in Spagna. Qui, snobbato da Filippo II, diventa il pittore dell’ortodossia cattolica nella roccaforte di Toledo dove era nato il Grande Inquisitore di Spagna, il Ninõ de Guevara, di cui El Greco fece un ritratto capolavoro della storia dell’arte, oggi a New York.
A Creta gran parte dei pittori in attività nel XVI secolo conosceva sia i modi stilistici bizantini che quelli latini. Il loro bilinguismo pittorico era dovuto al fatto che spesso i committenti erano benestanti veneziani i quali portavano nell’isola opere di maestri della loro terra. Dunque a Creta lo stile bidimensionale e prezioso elaborato a Costantinopoli all’epoca dei Paleologhi, nell’ultima fase dell’arte bizantina, si mescolava già alle novità italiane. Ma una volta giunto nella Serenissima, le figure avvitate di Tintoretto, Bassano e Parmigianino, i colori luminosi di Veronese, la pennellata sfilacciata di Tiziano, fornirono a El Greco un vocabolario ancora più ampio per tradurre la sua pittura dal greco al latino così che nel primo periodo post cretese Domenikos diventa un pittore italiano a tutti gli effetti. La vera trasformazione, quella radicale, avverrà dopo il soggiorno italiano, quando la traversata da Est a Ovest del Mediterraneo per giungere in Spagna, farà di lui l’originale ed enigmatico creatore di figure allungate come fiamme che avvampano in una gamma di colori acidi. Ma la Spagna non giocherà alcun ruolo. Per spiegare quelle immagini mentali, che trascendono dal vero per trasfigurarsi in visioni è stato detto che fossero dovute all’hashish, alla malattia mentale, allo strabismo, all’omosessualità, al misticismo. La verità è che in Spagna El Greco tornerà via via a essere fieramente bizantino tanto da non abbandonare mai la firma con i caratteri greci, spesso accompagnata dalla formula «epioise», il nostro «fecit».
Le opere di El Greco a Palazzo Reale
L’importanza del progetto è anche legata alla quantità di capolavori provenienti dai più grandi musei del mondo: il San Martino e il mendicante e l Laocoonte della National Gallery di Washington (a cui è dedicata l’ultima sezione della mostra), il Ritratto di Jeronimo De Cevallos del Museo del Prado, le due Annunciazioni del Museo Thyssen-Bornemisza, il San Giovanni e San Francesco delle Gallerie degli Uffizi. Anche le istituzioni ecclesiastiche partecipano con i loro prestiti, tra cui il Martirio di San Sebastiano della Cattedrale di Palencia, l’Espulsione dei mercanti dal tempio della Chiesa di San Ginés di Madrid e l’Incoronazione della Vergine proveniente dal comune spagnolo di Illescas.
Dettagli sulla mostra “El Greco”
“El Greco” fino all’11 febbraio 2024 – Palazzo Reale, Milano
Biglietti: intero 15€ Ridotto over65 13€
Orari: Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica: ore 10.00 – 19.30 Giovedì: ore 10.00 – 22.30 Aperture straordinarie: Martedì 1 novembre 2023: ore 10.00 – 18.30 – Lunedì 25 dicembre 2023 (Natale): ore 14.30 -18.00 – Domenica 31 dicembre 2023: ore 10.00 -14.00 – Lunedì 1 gennaio 2024 (Capodanno): ore 14.30 -18.45 – Sabato 6 gennaio 2024 (Epifania): ore 10.00 – 18.30
Infomazioni e prenotazioni: 02-91446110
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