La metafisica di de Chirico in mostra a Conegliano

Pubblicato il 18 Ottobre 2023 in Outdoor Mostre
de Chirico

Secondo de Chirico l’arte non doveva avere alcun legame con la realtà. La sua Metafisica è in mostra a Conegliano fino a febbraio 2024

“Giorgio de Chirico. Metafisica continua”, a Palazzo Sarcinelli di Conegliano fino al 25 febbraio 2024, anticipa le celebrazioni del centenario del Surrealismo (1924-2024), movimento di cui de Chirico fu eletto, a sua insaputa, capostipite dal fondatore André Breton. Per lui, come per altri surrealisti, la prima pittura metafisica (1910-1918) di de Chirico svolse un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo del movimento dall’inizio degli anni Venti. La mostra, a cura di Victoria Noel-Johnson, è organizzata da Artika in collaborazione con Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e il Comune di Conegliano. Ad essere proposte sono 71 opere dell’artista e tra esse un’importante selezione dei principali soggetti di de Chirico, tra cui i Manichini senza volto e i Trovatori, le Piazze d’Italia e le Torri. La mostra riserva un ampio focus alla stagione neometafisica (1965-1978 ca.) di cui la Fondazione de Chirico possiede la più importante e completa collezione al mondo – in cui l’artista torna a elaborare i temi che popolavano le opere del primo periodo metafisico (1910-1918). Oltre a presentare i motivi più noti, i prestiti selezionati metteranno in evidenza la gamma di tecniche in cui si è cimentato il maestro: pittura, disegno, acquerello, scultura e litografia.

In apertura: “Le muse inquietanti”, 97×66 cm, olio su tela, 1917 -19

La metafisica nell’opera di de Chirico

La Metafisica non fu un movimento artistico. Può definirsi, più correttamente, come una tendenza della pittura italiana del secondo decennio del Novecento, l’esito di un’operazione estetica, la manifestazione di un’espressione pittorica maturata nell’alveo della ricerca di de Chirico. Il termine “metafisica”, applicato alla pittura, può essere letto in senso letterale, come al di là della fisica. Secondo de Chirico, infatti, l’arte non doveva avere alcun legame con la realtà, poiché il suo scopo era scoprire la via alternativa per svelare il lato insolito e misterioso che si cela dietro l’apparente banalità della vita quotidiana. “Perché un’opera d’arte sia veramente immortale”, scrisse de Chirico, “è necessario che esca completamente dai confini dell’umano: il buon senso e la logica la danneggiano”.

de Chirico
“Il trovatore”, 1972

Il concetto “metafisico” ebbe origine in filosofia. Giorgio de Chirico intese esprimere l’idea di un tempo “circolare” legata all’“eterno ritorno” delle cose e degli avvenimenti, attraverso l’influenza del pensiero di Schopenhauer e Nietzsche. La sua pittura esprime il “grande vuoto” della realtà ultima, liberata dalle sovrastrutture e perciò terrificante. Le piazze, le torri e gli oggetti sono collocati in un posto senza tempo, come se fossero sospesi nel vuoto, illuminati da una luce fredda e impetuosa proveniente da una fonte invisibile.

“Schopenhauer e Nietzsche per primi insegnarono il profondo significato del non-senso della vita e come tale non-senso potesse venire trasmutato in arte, anzi dovesse costituire l’intimo scheletro d’una arte veramente nuova, libera e profonda”, disse de Chirico. I primissimi quadri di de Chirico vennero prodotti sulla scia dell’ispirazione generata dall’incontro con le opere simboliste del pittore svizzero Arnold Böcklin e dell’artista tedesco Max Klinger, a Monaco di Baviera. Attraverso figure mitologiche, il pittore ambiva alla creazione di visioni sorprendenti del mondo e della natura.

A Monaco di Baviera e, successivamente, a Firenze, de Chirico lesse varie opere di Nietzsche, pubblicate a fine Ottocento, come “Ecce homo, La Nascita della tragedia” e “Così parlò Zarathustra”. Il filosofo tedesco diventò così parte integrante della sua riflessione pittorica. Due aspetti su tutti lasciarono un segno indelebile: lo sguardo metafisico delle cose quotidiane del mondo e la percezione del tempo sospeso e circolare, noto come l’eterno ritorno. Ogni cosa, animata o inanimata, secondo il pensiero nietzschiano, ha un suo essere metafisico, un suo linguaggio. Ogni cosa può essere intesa psicologicamente cambiando prospettiva o punto di vista. Ispirato da tali pensieri filosofici, de Chirico ebbe le sue prime “rivelazioni” a Firenze, nell’autunno del 1910. Apparirono, per la prima volta nella sua mente, immagini trasfigurate della realtà capaci di rivelare all’artista l’essenza nascosta delle cose e dell’ambiente circostante.

Dettagli della mostra “Giorgio de Chirico. Metafisica continua”

Palazzo Sarcinelli, Conegliano (Tv) fino al 25 febbraio 2024

Orari: dal mercoledì al venerdì: 10-13 e 14-19 – Sabato, domenica e festivi: 10-19

Biglietti: € 18,00 biglietto open; € 16,00 biglietto intero; € 14,00 biglietto ridotto. L’audioguida è inclusa nel biglietto. I biglietti possono essere acquistati direttamente in mostra o su www.midaticket.it

Informazioni: tel. 351 8099706

de Chirico
Interno metafisico con biscotti, 1916, olio su tela

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