Il tabacco è una pianta coltivata essenzialmente per essere fumata, in quanto le sue foglie contengono nicotina, una sostanza stimolante che crea forte dipendenza.
La pianta del tabacco è originaria delle Americhe. Studi archeologici dimostrano che il tabacco era già fumato dal popolo Maya più di 2000 anni fa. Il tabacco fu importato in Europa dai conquistatori spagnoli nel XV secolo, ma è stato poi solo nel corso del XIX secolo che è diventato sempre più popolare in tutto il mondo.
Diffusione del tabacco in Italia
Oggi nel mondo il tabacco viene fumato da più di un adulto su cinque. Anche in Italia nel 2023 poco più del 20% degli adulti sono risultati fumatori di sigarette tradizionali. Fumano più frequentemente gli uomini (25% degli Italiani adulti) rispetto alle donne (16% delle donne), anche se questo divario si sta sempre più assottigliando.
Alla fine degli anni ’50, più del 35% degli adulti italiani era fumatore. Nei decenni successivi c’è stata una graduale, ma costante diminuzione dei fumatori. Nell’ultimo decennio si è osservata, invece, un’inversione di tendenza. La prevalenza di fumatori non è più diminuita, al contrario si è osservato addirittura un aumento a partire dal 2013 (Figura 1). Questo è dovuto principalmente all’assenza di nuove misure di controllo del tabagismo efficaci a livello regolatorio e, soprattutto, all’introduzione sul mercato di nuovi prodotti contenenti nicotina che, come vedremo, nella vita reale non aiutano a smettere di fumare sigarette tradizionali, ma risultano un importante incentivo per i giovani a iniziare a fumare e per gli ex-fumatori a ricadere nel fumo di sigaretta tradizionale.
Quanto fa male il fumo di tabacco
Il fumo di tabacco è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come uno dei più gravi problemi di salute pubblica al mondo. La stessa OMS parla di epidemia del tabacco dal momento che, soprattutto nei Paesi ad alto reddito come l’Italia, questo risulta il principale tra i fattori di rischio che concorrono maggiormente alla perdita di anni di vita in buona salute.
Il fumo di sigaretta causa infatti circa l’85% di tutti i casi di tumore del polmone e contribuisce all’insorgenza di 15 ulteriori tipi di tumore, prevalentemente delle vie respiratorie e dell’apparato digerente. Inoltre, malattie come ipertensione, ictus e infarto miocardico – che contribuiscono a rendere le patologie cardiovascolari la prima causa di morte in Italia e nei Paesi sviluppati – sono molto più frequenti nei fumatori rispetto ai non fumatori.
Il fumo di tabacco è anche un importantissimo fattore di rischio per gli anni di vita vissuti con disabilità. Infatti, il fumo provoca l’80-90% di tutti i casi di bronco-pneumopatie croniche ostruttive (BPCO; bronchite cronica e enfisema polmonare), una malattia cronica fortemente invalidante per la qualità della vita del paziente. Un recente studio ha dimostrato che il fumo di tabacco è il diretto responsabile di ben 56 diverse malattie e di 22 cause di morte.
Sono più di 8 milioni i morti attribuibili al fumo di tabacco ogni anno nel mondo. Quasi un milione sono persone che non fumavano, ma esposte al fumo passivo. In Italia, ogni anno più di 70.000 persone muoiono anticipatamente a causa del tabacco. Di queste, circa 25.000 muoiono per tumore del polmone, 10.000 per altri tumori, 15.000 per malattie respiratorie non neoplastiche, e 20.000 per malattie cardiovascolari. Migliaia di studi scientifici concordano nel concludere non solo che il fumo di tabacco riduce l’aspettativa di vita, ma riduce anche sensibilmente il benessere e la qualità della vita.
L’importanza di evitare il fumo di tabacco
Evitate il fumo di tabacco! È questa la più importante raccomandazione di promozione della salute che si possa dare. Un importante studio ha mostrato come un fumatore vive circa dieci anni in meno rispetto a una persona che non ha mai fumato. Lo stesso studio mostrava anche gli effetti benefici della cessazione del fumo. Chi smette prima dei 50 anni evitava gran parte del suo rischio di morte dovuto al fumo ,ma anche smettere a 60 anni evita quasi la metà del suo eccesso di rischio di morte.
Smettere di fumare a ogni età corrisponde a una riduzione del rischio di mortalità. I benefici della cessazione del fumo risultano evidenti non solo in giovane età, ma anche nelle persone con più di 80 anni. Smettere di fumare permette di vivere una vita non soltanto più lunga, ma anche in salute e di migliore qualità. Pertanto, la raccomandazione può essere meglio elaborata in questo modo: Evitate di iniziare a fumare e cessate di fumare se avete già iniziato! Oggi smettere di fumare è più facile, chiamando il Telefono Verde contro il Fumo dell’Istituto Superiore di Sanità (800 554 088), o rivolgendosi presso i centri anti-fumo sparsi in tutta Italia, che forniscono sostegno psicologico e/o trattamenti farmacologici specifici, efficaci nell’aumentare le percentuali di successo.
No a tabacco, ma anche a sigarette elettroniche e tabacco riscaldato
Le sigarette elettroniche sono dispositivi elettronici che scaldano un liquido per generare un vapore che spesso contiene nicotina. Sono in commercio in Italia dal 2010 e si sono diffuse a partire dal 2013. In Italia, gli utilizzatori di sigarette elettroniche sono il 2,5% della popolazione. Più dell’80% di chi usa la sigaretta elettronica, usa anche sigarette tradizionali.
I prodotti a tabacco riscaldato (come IQOS della Philip Morris o Glo della British American Tobacco), diffuse in Italia dal 2015, sono un ibrido tra le sigarette elettroniche e le sigarette tradizionali. Sono costituiti, infatti, da un dispositivo elettrico che scalda tabacco per generare nicotina. Sono fortemente in aumento gli Italiani che usano questi prodotti: 3,7% nel 2023 rispetto a 1,1% nel 2019.
Sicurezza dei nuovi prodotti contenenti nicotina
L’OMS e diversi studi scientifici hanno messo in luce i rischi per la salute legati all’utilizzo di sigarette elettroniche, in particolare dovuti a disturbi respiratori. I dispositivi a tabacco riscaldato non sono privi di rischi poiché emettono le stesse sostanze tossiche e cancerogene delle sigarette tradizionali, sebbene in concentrazioni inferiori. In più, è stato visto che questi prodotti emettono altre sostanze di cui sappiamo pochissimo, che non sono generate dalle sigarette tradizionali. Possiamo presumere che questi prodotti, sia sigarette elettroniche sia tabacco riscaldato, possano fare meno male rispetto alle sigarette tradizionali, ma, ad oggi, non c’è evidenza scientifica sulla sicurezza di questi prodotti. Sappiamo soltanto che questi prodotti sono, a detta dell’OMS, prodotti “certamente dannosi per la salute umana”.
I nuovi prodotti? Non sono strumenti utili per il controllo del tabagismo
Nonostante i messaggi favorevoli lanciati dai produttori, sigarette elettroniche e tabacco riscaldato non sono in grado di aiutare i fumatori a smettere di fumare e risultano invece un importante incentivo per gli ex-fumatori a ricadere nella dipendenza da nicotina prima, e a ritornare a fumare sigarette tradizionali poi.
La preoccupazione maggiore riguarda, però, i più giovani. Si osserva che molte persone che non hanno mai fumato sigarette tradizionali, soprattutto i più giovani, iniziano a usare sigarette elettroniche per poi passare a consumare sigarette tradizionali. Questi sono i risultati principali di un importante studio che ha seguito nel tempo più di 3000 Italiani. Tale studio conferma l’evidenza scientifica, bocciando completamente questi nuovi prodotti come strumenti utili per il controllo del tabagismo. Anzi, la diffusione di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato in Italia è considerata la principale causa delle tendenze sfavorevoli del fumo di tabacco in Italia osservate nell’ultimo decennio.
Adolescenti e fumo
La stragrande maggioranza dei fumatori ha iniziato a fumare ben prima dei 18 anni. È difficile, se non raro, che una persona inizi a fumare in età adulta.
Pertanto, convincere un adolescente a non fumare e a non assumere nicotina tramite i nuovi prodotti prima dei 18 anni, potrebbe risultare la miglior strategia per evitare di farlo diventare da adulto schiavo della nicotina e del tabacco.
Spesso accade invece esattamente il contrario. In alcuni casi, infatti, gli adolescenti raccontano che sono proprio i loro genitori (o altri familiari) ad aver regalato prodotti contenenti nicotina, come sigarette elettroniche, forse perché ritenuti meno dannosi rispetto ad altri. Questo è un grave errore, dal momento che chi inizia a usare sigaretta elettronica avrà fino a dieci volte il rischio di iniziare a fumare sigarette tradizionali dopo poco tempo.
La vendita di sigarette, sigarette elettroniche e tabacco riscaldato è vietata in Italia ai minori. Questo solo in teoria, perché in pratica, ancora oggi, gli adolescenti iniziano ad assumere nicotina ben prima dei 18 anni. In Italia c’è quasi un’epidemia tra i giovanissimi. Su 75 Paesi nel mondo, l’Italia è quello con la più alta percentuale di adolescenti di 13-15 anni che avevano provato le sigarette elettroniche (55%). Conseguentemente, su 35 paesi Europei l’Italia risulta quello con la più alta prevalenza di fumatori di sigarette tradizionali tra gli adolescenti di 16 anni.
Letture consigliate
Cerrai S, Benedetti E, Colasante E, Scalese M, Gorini G, Gallus S, Molinaro S. E-cigarette use and conventional cigarette smoking among European students: findings from the 2019 ESPAD survey. Addiction. 2022 Nov;117(11):2918-2932. doi: 10.1111/add.15982. Epub 2022 Jul 12. PMID: 35768962.
Chan KH, Wright N, Xiao D, Guo Y, Chen Y, Du H, Yang L, Millwood IY, Pei P, Wang J, Turnbull I, Gilbert S, Avery D, Kartsonaki C, Yu C, Chen J, Lv J, Clarke R, Collins R, Peto R, Li L, Wang C, Chen Z; China Kadoorie Biobank collaborative group. Tobacco smoking and risks of more than 470 diseases in China: a prospective cohort study. Lancet Public Health. 2022 Dec;7(12):e1014-e1026. doi: 10.1016/S2468-2667(22)00227-4. PMID: 36462513; PMCID: PMC7613927.
Doll R, Peto R, Boreham J, Sutherland I. Mortality in relation to smoking: 50 years’ observations on male British doctors. BMJ. 2004 Jun 26;328(7455):1519. doi: 10.1136/bmj.38142.554479.AE. Epub 2004 Jun 22. PMID: 15213107; PMCID: PMC437139.
Gallus S, Muttarak R, Martínez-Sánchez JM, Zuccaro P, Colombo P, La Vecchia C. Smoking prevalence and smoking attributable mortality in Italy, 2010. Prev Med. 2011 Jun;52(6):434-8. doi: 10.1016/j.ypmed.2011.03.011. Epub 2011 Mar 21. PMID: 21421001.
Gallus S, Stival C, McKee M, Carreras G, Gorini G, Odone A, van den Brandt PA, Pacifici R, Lugo A. Impact of electronic cigarette and heated tobacco product on conventional smoking: an Italian prospective cohort study conducted during the COVID-19 pandemic. Tob Control. 2022 Oct 7:tobaccocontrol-2022-057368. doi: 10.1136/tc-2022-057368. Epub ahead of print. PMID: 36207129.
Sreeramareddy CT, Acharya K, Manoharan A. Electronic cigarettes use and ‘dual use’ among the youth in 75 countries: estimates from Global Youth Tobacco Surveys (2014-2019). Sci Rep. 2022 Dec 5;12(1):20967. doi: 10.1038/s41598-022-25594-4. PMID: 36470977; PMCID: PMC9722706.
Il Dott. Silvano Gallus (ScD, PhD), responsabile del Laboratorio di Ricerca sugli Stili di Vita, Dipartimento di Epidemiologia Medica, Istituto Mario Negri, Milano, è un epidemiologo che lavora da più di vent’anni nel monitoraggio della prevalenza e delle tendenze del fumo di tabacco, uso di sigarette elettroniche e sigarette a tabacco riscaldato e altri fattori di rischio evitabili in Italia e in Europa, e del relativo impatto sulla salute.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.