Siamo nell’occhio del ciclone (e il ciclone è un generale cambiamento tecnologico e sociale, nel quale gioco forza bisogna sapersi inserire). Cercare di capire questo cambiamento e le sue relative implicazioni non è semplice. Sia comprendere sia partecipare in modo attivo è infatti complesso, specie senza preparazioni di base e conoscenze specifiche.
Non basta più essere fruitori di servizi/benefici, ma occorre trasformarsi in partner attivi in un percorso di sperimentazione perennemente in progress che tiene conto di nuove realtà e bisogni. Questo vale in ogni settore, ma qui consideriamo in particolare quello della SANITA’, specie nel passaggio dalla Sanità “tradizionale” a quella “digitale” di cui si sente parlare sempre più spesso, senza troppe certezze, però.
- Per quanto concerne la Sanità tradizionale bisogna tornare indietro di diversi anni, precisamente al 1948, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, indicò con il termine SALUTE “uno stato di completo benessere fisico, mentale, psicologico, emotivo e sociale”. Uno stato complesso e soggettivo, secondo il quale ci si rivolgeva ai servizi sanitari nel momento del bisogno da parte del Cittadino paziente (la prevenzione era praticamente limitata/circoscritta alla fase vaccinale).
- Fu poi la legge 23 dicembre 1978, n. 833 a sopprimere il sistema mutualistico e istituire il SSN – “Servizio sanitario nazionale”, con decorrenza dal 1º luglio 1980, riconoscendo a tutti i cittadini italiani il “diritto alla salute”.
Progressivamente negli anni, l’Occidente innalza sempre più il proprio livello di benessere, migliorando gli aspetti scientifici e tecnologici a esso connesso.
- Questi cambiamenti portano nel 2011 ad adottare una diversa definizione di SALUTE: si passa da uno stato di benessere a una “capacità di adattamento e di autogestione di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive”. È un cambiamento di non poco conto nel quale ci si comincia ad approcciare a una cultura di tipo digitale, in quanto quest’ultima pone sì il “Cittadino al centro”, ma non più solo come fruitore. Il Cittadino diventa elemento attivo e proattivo nel processo che riguarda la sua salute.
In generale ciò che cambia di più è il modo in cui le attività umane si organizzano e il cambiamento è dettato dalla facilità con cui, grazie all’informatica e alle nuove tecnologie, si possono acquisire e scambiare informazioni. E questo è particolarmente vero nel campo della Sanità. Se sono malato posso/debbo tenere sotto controllo come cambiano i parametri marcatori della malattia in funzione della terapia a cui sono sottoposto; se non sono malato posso/debbo monitorare in via preventiva i parametri dello stato di salute per intervenire da un punto di vista medico al primo segnale “positivo”!
La Sanità digitale si applica principalmente al Cittadino paziente… SANO. È decisamente meglio, infatti, da tutti i punti di vista, iniziare a prendersi cura di sé quando si sta bene. E questo è possibile proprio grazie alla Sanità Digitale.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.