Racconta Nonna Giuseppina, 82 anni, di Caresanablot (VC)
A Vercelli si racconta che una volta nella torre della grande Piazza Cavour viveva un angelo, che tutti chiamavano, appunto, “l’angelo della torre”. Di fronte alla torre si trovava la chiesa di Sant’Andrea, dove invece abitava il peggior nemico dell’angelo, il galletto posto sulla cima del campanile per indicare da che parte tira il vento. Questo galletto si chiamava Andreino e aveva un potere magico: poteva trasformare i bambini in biscotti agitando la sua cresta. L’angelo, però, aveva un alleato prezioso, il Biciulan, un enorme biscotto con due braccia e due gambe lunghe lunghe, fatto di buon cacao e zucchero.
Un giorno, mentre un gruppo di bambini giocava a palla in un giardino vicino alla piazza, arrivò di sorpresa il tanto temuto galletto Andreino. Spaventati, i bambini cercarono di scappare correndo di qua e di là, ma con un balzo il terribile galletto si avvicinò a loro, la sua cresta si illuminò all’improvviso e da lì partì un raggio di polvere di cacao che immobilizzò i bambini e li trasformò in tanti piccoli biscotti.
«Chicchirichì!» gridava a squarciagola Andreino, tutto contento di quello che aveva fatto, guardandosi intorno come sbattuto dal vento. Non si accorse, però, che stavano arrivando l’Angelo della torre e il suo grosso amico Biciulan. L’angelo, sbattendo le sue ali azzurre e luminose, volava veloce nel cielo, mentre il biscotto, con le sue lunghe gambe, lo seguiva correndo.
Arrivati nel giardino, l’angelo soffiò così forte da far volar via lontano il galletto dispettoso, mentre il Biciulan usò la sua arma segreta, la polvere di cannella, per aiutare i bambini ridotti in biscotti. Spargendola sopra di loro, li fece subito tornare in carne e ossa.
Per festeggiare quest’avventura incredibile, da quel giorno a Vercelli vengono preparati buonissimi biscotti alla cannella: i biciulan. Li hai mai assaggiati?
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