Il senior dalla grande esperienza e competenza deve essere valorizzato come protagonista del contesto professionale e non visto come popolazione da prepensionare il prima possibile. Si apre una nuova stagione lavorativa, nella quale la persona vicina alla pensione ha a disposizione una grande quantità di opportunità
La longevità è un argomento di rilevanza mondiale, con implicazioni che attraversano diversi settori e industrie. Non si tratta solo di quanto le persone vivono più a lungo, ma di come questo influisce sul mondo del lavoro.Quando si discute di longevità nel contesto aziendale, questo diventa subito un tema urgente perché riguarda la gestione della forza lavoro che invecchia. Le aziende devono affrontare il problema ora, ma non c’è ancora un’azione sufficientemente diffusa e concreta. Nonostante se ne parli molto, infatti, le iniziative concrete per affrontare la longevità nelle aziende sono ancora poche. Soprattutto, mancano iniziative sistemiche che possano affrontare il problema in modo globale e coordinato. È cruciale trovare modi per valorizzare i lavoratori senior, non solo per il loro contributo attuale, ma anche per il loro potenziale futuro.
Lavoro e gestione delle malattie croniche
Una parte significativa della forza lavoro è affetta da malattie croniche. Circa il 30% dei lavoratori ne soffre, e mentre alcune condizioni possono essere gestite, altre limitano severamente la capacità di lavorare. Questo pone un problema significativo per le aziende, specialmente in contesti nei quali la mobilità interna non è facilmente realizzabile.
In alcuni casi, i lavoratori non sono più in grado di svolgere il loro ruolo precedente a causa di problemi di salute. Questo rende necessaria una gestione attenta della transizione verso altri ruoli o modalità di lavoro, che non sempre è facile o possibile.
Valorizzazione dei Senior, un must
La complessità del mondo aziendale è in costante aumento, a causa della crescente competizione, delle interazioni internazionali, delle relazioni tra diverse unità aziendali, e della necessità di gestire una forza lavoro multigenerazionale.
I lavoratori senior portano con sé una carica di maturità ed esperienza che è cruciale per gestire questa complessità. Il loro contributo può essere particolarmente prezioso nei progetti complessi e nelle situazioni che richiedono una profonda comprensione del contesto e delle dinamiche aziendali. Le competenze richieste nel mondo del lavoro sono in continua evoluzione, specialmente con l’introduzione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. È essenziale che i lavoratori, inclusi i senior, si adattino e acquisiscano le nuove competenze necessarie.
Le aziende tendono ancora a valutare le prestazioni guardando al passato. Invece, dovrebbero focalizzarsi sull’evoluzione dei ruoli e delle competenze, considerando come queste cambieranno nei prossimi anni e incoraggiando i dipendenti a prepararsi di conseguenza.
Un atteggiamento mentale proattivo è fondamentale, soprattutto per i lavoratori senior. Anche se non possiedono tutte le competenze digitali, possono comunque contribuire enormemente se sono aperti al cambiamento e pronti a rivedere i processi aziendali in un’ottica digitale.
Nei prossimi 20-30 anni, il problema principale non sarà la mancanza di lavoro, ma la mancanza di persone. Questo rende ancora più urgente la necessità di trattenere e valorizzare i lavoratori senior. Molte aziende già vedono una parte significativa della loro forza lavoro composta da persone over 55. Ad esempio, alcune aziende come l’Ami di Genova hanno quasi la metà del personale sopra i 55 anni. Trattenere e valorizzare queste persone è essenziale per mantenere la capacità dell’azienda di affrontare la crescente complessità.
Negli Stati Uniti, il fenomeno del rehiring dei senior (ossia richiamare in servizio lavoratori anziani) è diventato comune dopo la pandemia. Molte persone over 55, che avevano lasciato il lavoro, vengono ora richiamate per contribuire con la loro esperienza alla gestione delle sfide complesse che le aziende devono affrontare.
Le aziende devono capire quali sono le competenze chiave per il futuro e investire nella formazione dei lavoratori, specialmente dei senior, per garantire che siano pronti ad affrontare le sfide future. Non è solo una questione di competenze tecniche, ma anche di atteggiamento. Avere il mindset corretto per affrontare e gestire la complessità è cruciale per il successo aziendale. Le persone senior, con la giusta mentalità, possono giocare un ruolo chiave in questo processo.
Cetti Galante CEO e Practice Area Leader di INTOO, membro del Board di Gi Group Holding, ex Presidente di AISO (2014-2019) e dal 2016 Presidente dell’organizzazione globale specializzata nella ricollocazione professionale che INTOO (e Cetti Galante in prima persona) hanno contribuito a creare. Nel suo approccio professionale, promuove il mettersi in discussione, la formazione permanente e la curiosità verso l’innovazione.
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