“Joe Colombo è annoverato tra le poche personalità del design del XX secolo in grado di meritare l’appellativo di ‘leggendario’ ed è questa la più appropriata definizione che Mateo Kries ha utilizzato nell’introduzione del catalogo della mostra a lui dedicata nel 2005, superando di cinque anni la definizione ‘il profeta del design’ che Stefano Casciani e Anna Del Gatto avevano attribuito a Joe Colombo in una trasmissione televisiva a lui dedicata nel 2000 dalla RAI. Oggi, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, non saprei come definirlo meglio”, scrive l’architetto Ignazia Favata nella prefazione al Catalogo ragionato 1962-2020, per SilvanaEditoriale, dedicato a Joe Colombo a 50 anni dalla sua morte (1971).
Lo Studio Joe Colombo, avviato da lui stesso e diretto tutt’oggi dall’architetto Favata, è specializzato in industrial e interior design. Nella sfera di attività dello Studio Joe Colombo i progetti compiuti hanno spaziato in diversi campi: industrial design per produzioni di massa; interior design per appartamenti e hotel; design per negozi, stand per esposizioni fieristiche e artistiche; habitat del futuro.
“Chi c’è di più prolifico e innovativo di Joe Colombo che ha tracciato la strada del design italiano con innumerevoli prodotti e idee innovative? Ancora oggi viene visto come il ‘designer del futuro’ tanto che ormai tutti camminiamo spediti su quel futuro senza aver ancora raggiunto il cambiamento radicale delle sue idee. Definire Joe Colombo è identificare un’epoca, gli anni Sessanta/Settanta, infatti ci sono epoche che, per varie ragioni e settori emergenti, sono definite da persone. Questa simmetria è la chiave di lettura del design italiano e di Joe Colombo” continua l’architetto Favata.
Joe Colombo
Designer. Catalogo ragionato 1962-2020
- A CURA DI Ignazia Favata
- PAGINE 304
- ILLUSTRAZIONI 730
- LINGUA Italiano, Inglese
- ANNO 2021
- Disponibile anche online
Fin da giovanissimo ha dimostrato di avere diversi interessi: suonava il sassofono al Jazz Club Santa Tecla, dipingeva con Baj e Dangelo nel Movimento Nucleare, sciava (divenne anche maestro di sci), era appassionato di montagna, di automobili, di nuovi materiali, di tecnologie costruttive e molto altro. Si è occupato di arredamento e di architettura approdando poi al design e sviluppando idee originali su come sarebbe cambiato il nostro modo di vivere.
In un’epoca in cui tutto era beige o al massimo color mattone, Joe Colombo utilizzava il colore in ogni prodotto e in ogni progetto di interni ottenendo la fiducia e la stima di Gio Ponti, Direttore di “Domus”, che pubblicava tutti i suoi lavori. Il suo primo progetto di design (1962) pubblicato è la lampada Acrilica prodotta nel 1963.
Il suo primo progetto di interni (1962) pubblicato è l’albergo Pontinental a Platamona (SS) in Sardegna, realizzato nel 1964 e da quel momento la sua attività si concentra in questi settori: produzione industriale, interni di appartamenti, negozi, alberghi, stand e allestimenti fieristici. Parallelamente sviluppa progetti di arredi componibili da produrre in serie che diventeranno elementi che soddisfano più funzioni, fino ai “monoblocchi polifunzionali” che racchiudono tutte le funzioni del vivere.
Questa accelerazione creativa si interrompe nel 1971 anno della sua scomparsa, a soli 41 anni. Molti progetti appena schizzati sono rimasti nel cassetto, così come altri completamente disegnati e ancora inediti.
“L’architetto progettista di case diventerà o urbanista o designer. Infatti, la soluzione dei problemi globali implica l’impiego di strumenti che consentano tali soluzioni e quindi l’impiego della prefabbricazione, della produzione in serie, della specializzazione dei progettisti e degli operatori”.
Per Colombo, in sostanza, si era vicini a una svolta storica che avrebbe dovuto produrre un mondo nuovo di relazioni interdisciplinari. “La ricerca di una metodologia di progettazione architettonica si attua attraverso studi di ecologia, di psicologia, di ergonomia, intorno all’uomo d’oggi e in rapporto alla dimensione in cui vive, cioè allo spazio immediato che lo circonda e alle attrezzature che gli necessitano per abitare in modo coerente con la realtà esterna”.
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