(Qualche) good news dalla Cina

Pubblicato il 27 Febbraio 2020 in Wellness Salute

Nuove chiusure. È in aumento il numero di paesi che adotta misure di prevenzione per contenere la diffusione dell’epidemia di coronavirus: dalle restrizioni all’ingresso per le persone provenienti dai focolai dell’infezione, incluse regioni italiane più colpite, a misure di contenimento dei contagi – come l’autoisolamento e la quarantena – all’aumento dei controlli medici alle frontiere e negli aeroporti. Mentre nessun paese confinante ha chiuso le proprie frontiere con l’Italia, sono sempre più i governi esteri che emanano allerte o restrizioni rivolte ai propri cittadini che prevedessero viaggi verso o dal nostro paese. Dopo la sospensione del Kuwait di tutti i voli da o per l’Italia – il primo paese ad adottare una misura così drastica, seguito oggi da Iraq, Giordania e Seychelles – altre nazioni tra cui il la Spagna, l’Irlanda, la Serbia, l’Olanda e diversi paesi balcanici hanno emanato allerte o aumentato i controlli sulle persone provenienti dalle regioni italiane a rischio, aggiungendosi agli USA, la Gran Bretagna (che ha imposto l’autoisolamento a chi, provenendo dal Nord Italia, presentasse sintomi anche lievi), Israele, Grecia e Sudafrica. In Austria, dopo lo stop di alcune ore al traffico ferroviario con l’Italia nello scorso fine settimana, sono state messe in quarantena due strutture alberghiere in seguito all’accertamento di due – separati – contagi, entrambi di cittadini italiani.

 

Medio Oriente e Nord Africa. Primo caso di coronavirus in Algeria, il secondo nel continente africano. Ad essere stato contagiato un italiano, dipendente di una società di idrocarburi, giunto nel paese il 17 febbraio e attualmente posto in quarantena ad Algeri. Di oggi la notizia, diffusa da AFP, che in Iran la polizia cibernetica avrebbe arrestato 24 persone per aver diffuso online notizie false o tendenziose sulla diffusione nel virus nel paese, dove le vittime dell’epidemia confermate a oggi sarebbero 19.

Hong Kong “stimola” i consumi. Le autorità di Hong Kong hanno annunciato l’erogazione di 10mila dollari hongkonghesi – circa 1.300 dollari americani – a ogni cittadino maggiorenne residente in maniera permanente nel proprio territorio, nel tentativo di stimolare i consumi. L’iniziativa si inserisce nel quadro di una serie di misure di assistenza per un valore complessivo di 120 miliardi di dollari hongkonghesi (15 miliardi di dollari americani) previste allo scopo di sostenere la ripresa dell’economia, in crisi a causa delle proteste dei mesi scorsi e degli effetti dell’epidemia di coronavirus.

 

Allerta oltreoceano. Mentre negli USA un’azienda privata ha annunciato di poter avviare una fase sperimentale sugli esseri umani di un potenziale vaccino – senza però sbilanciarsi sulle possibilità di successo – la Food and Drug Adminsitration ha stretto i controlli su 20 medicinali e principi attivi provenienti dalla Cina, dove l’epidemia ha drasticamente ridotto il ritmo produttivo di molte aziende farmaceutiche. Intanto, mentre il Brasile conferma un contagio – sarebbe il primo in America Latina – le autorità della Giamaica e delle isole Cayman hanno emesso provvedimenti cautelari contro la diffusione dell’epidemia, impedendo a una nave da crociera del gruppo MSC, la MSC Meraviglia, partita da Miami e diretta in Giamaica, di far sbarcare i propri passeggeri nei porti dei due paesi.

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