PETROLIO. Dopo il fallimentare vertice OPEC a Vienna di giovedì e venerdì scorso, l’Arabia Saudita ha abbassato i prezzi del greggio di quasi il 10%. La misura, proposta in seguito al calo della domanda cinese a causa dell’epidemia di coronavirus, era stata fortemente osteggiata dalla Russia. Gli effetti della decisione saudita si sono già fatti sentire e domenica il prezzo del petrolio è crollato di circa 11 dollari al barile (-25%), il dato peggiore dal 1991.
“BLACK MONDAY” EUROPEO. Le borse in tutta Europa hanno registrato perdite sensibili all’apertura lunedì mattina. Mentre il Financial Times Stock Exchange 100 (FTSE 100), l’indice delle 100 società maggiormente capitalizzate al London Stock Exchange, è sceso di ben l’8%, Francia e Germania hanno perso più del 7% e la Norvegia, grande esportatore di petrolio, più del 12%. Questi tassi seguono l’abbassamento dei prezzi del petrolio saudita. In Italia, il Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa (FTSE MIB) ha registrato un -11% all’apertura per poi assestarsi attorno a -9%.
CINA. La “guerra del popolo al coronavirus” in Cina passa anche dall’intelligenza artificiale. Dal 2017 il paese ha sensibilmente aumentato gli investimenti nelle tecnologie sanitarie, soprattutto in campo diagnostico. Da una piattaforma condivisa di imaging medico a un robot intelligente (qualificato dall’ordine dei medici cinese), sono diverse le tecnologie che sono state messe in atto per contenere l’epidemia. Tra gli altri, un software che sta aiutando grandi città come Shenzhen e Chongqing a prevedere i numeri del contagio con un grado di accuratezza di oltre il 90%. Sabato mattina uno degli hotel adibiti a centri di quarantena a Quanzhou, nella provincia di Fujian, è crollato, causando la morte di dieci persone. Intanto, la Cina ha registrato una sensibile diminuzione del numero di nuovi casi che sabato erano fermi a 99 (contro la media di 2000 al giorno delle scorse settimane) e tutti localizzati a Wuhan, la città-epicentro del contagio.
COREA DEL NORD. Circa 80 stranieri che da diverse settimane si trovavano in in quarantena in Corea del Nord hanno potuto lasciare il paese. Tra loro, i diplomatici di Germania, Russia, Francia, Svizzera, Polonia, Romania, Mongolia ed Egitto. Il volo Air Koryo KOR271 con cui hanno lasciato il paese è atterrato lunedì mattina a Vladivostok, nell’estremo est della Russia. Benché, contrariamente alla Corea del Sud, la Corea del Nord non abbia ufficialmente registrato casi, rimangono dei dubbi circa la veridicità di questi dati e le maggiori preoccupazioni riguardano la capacità del sistema sanitario nordcoreano di far fronte all’epidemia.
TURISMO IN ASIA. Il numero di turisti in Thailandia a febbraio è sceso del 44,3% rispetto allo stesso periodo nel 2019, per via dell’epidemia di coronavirus. In particolare, il numero di turisti provenienti dalla Cina – il paese che contribuisce di più al turismo thailandese – è crollato del 85,3%. Intanto, a seguito del crollo del numero di casi fuori dalla provincia-epicentro dello Hubei, Disney ha parzialmente riaperto il suo parco divertimenti a Shanghai.
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