Il Giardino delle Camelie, un piccolo luogo segreto a Firenze

Pubblicato il 14 Maggio 2024 in Outdoor Green Weekend
giardini

Dentro Boboli, c’è un angolo segreto, mai aperto al pubblico fino allo scorso autunno, che ora finalmente è pronto ad accogliere i visitatori dopo un lungo e complesso restauro: il Giardino delle Camelie

Il piccolo giardino delle Camelie, realizzato all’ombra dei bastioni che dividono il cortile di Palazzo Pitti dal parco mediceo di Firenze e protetto da mura, fu creato attorno alla metà del XVII secolo per il fratello minore del Granduca Ferdinando II de’ Medici, il principe Mattias de’ Medici. Il giardino segreto era infatti attiguo ai suoi appartamenti e leggenda vuole che, impreziosito anche da giochi d’acqua a getto dal pavimento e da fontane, fosse il suo nido d’amore. Una grotta artificiale ad arco, posta vicino all’ingresso, serviva a proteggere da occhi indiscreti la parte più nascosta e privata del Giardino, addossata alla Reggia. Nel 2023 il Giardino è stato riaperto al pubblico dopo un importante restauro.

Nei secoli passati questa area restò riservata ad alcuni membri della famiglia granducale e venne dedicata alla coltivazione di piante esotiche e di rare varietà di agrumi, poi sostituite nell‘800 da una varia specie di camelie, presenti ancora oggi. Si può visitare il giardino con delle visite accompagnate, per le quali non occorrerà prenotazione, durante i mesi di aprile e maggio.

Giardino delle Camelie

Il Giardino delle Camelie è situato tra l’ala Sud di Palazzo Pitti e il bastione della Meridiana e fu pensato per mettere in comunicazione gli appartamenti privati del principe Mattias de’Medici, con il Giardino di Boboli. In origine questo spazio lungo e stretto era un’area destinata alla coltivazione delle cosiddette “cipolle da fiore” (bulbose) in cassoni rialzati, edificati in muratura. L’appassionato coltivatore era il Cardinale Giovan Carlo, fratello del principe Mattias. Nel 1688, quando quegli appartamenti furono destinati a Violante di Baviera, sposa del Grand Prince Ferdinando de’ Medici, fu ristrutturato anche il giardino, a cura degli architetti Giacinto Maria e Biagio Marmi che gli dettero l’aspetto che tuttora conosciamo. Un vialetto conduce dagli appartamenti verso il piazzale e la rampa dell’Anfiteatro, dotato di panchine e due piccole vasche con zampilli; una grotticina passante con aspetto finto diruto separa lo spazio pubblico dal privato: al suo interno erano previsti giochi d’acqua per allietare gli ospiti.

Le camelie

A fine ‘700 il piccolo giardino venne infossato per il rialzamento del piazzale della Meridiana, così la solarità necessaria per la coltivazione delle fiorite piante da bulbo venne meno: queste condizioni spinsero a destinare quest’area alla coltivazione delle camelie che proprio in quel periodo erano molto apprezzate. L’arrivo della camelia in Italia dal lontano Oriente è databile alla fine del XVIII secolo e la Toscana fu uno dei centri di diffusione più vitali di questo fiore, dato l’alto numero di appassionati e coltivatori. Del genere Camellia la specie japonica è la maggiormente rappresentata all’interno del giardino con alcuni esemplari annosi (C. j. “Candidissima”, “Anemoniflora”, “Pulcherrima”, “Rosa Simplex”) e altre cultivar reintrodotte come “Alba Simplex”, “Lavinia Maggi”, “Oscar Borrini”, “Tricolor”, “Rosa Mundi”.

Le camelie prediligono terreni freschi, ricchi di humus, con PH tendente all’acido, ben drenati, e siti parzialmente ombrosi con notevole umidità atmosferica ma ben arieggiati; sono assai utili le pacciamature che proteggono le radici superficiali dagli eccessi di caldo e gelo.

Giardino delle Camelie

Il restauro

Il Giardino delle Camelie versava da tempo in pessime condizioni, a causa soprattutto del malfunzionamento del sistema di drenaggio e di scolo delle acque. Dal 2021, grazie a un finanziamento interno delle Gallerie degli Uffizi congiunto a fondi del progetto della Regione Toscana “Il Rinascimento in Toscana: ville e giardini medicei”, è stato intrapreso un intervento di restauro architettonico, strutturale, botanico ed impiantistico che ne ha pienamente ripristinato la funzionalità.

Le operazioni di recupero hanno interessato anche le mura di cinta e della scenografica grotta, così come la pavimentazione in pietra antica del giardino. Nell’ambiente che ospita la statua di Igea sono stati riportati alla luce i dipinti ad affresco e tempera, realizzati da Giuseppe Gherardi attorno al 1819: sul soffitto si possono ammirare putti che giocano tra rami in fiore, mentre più in basso sono raffigurate scene mitologiche, come lo strazio di Penteo e Orfeo e le Baccanti.

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: “Boboli è un immenso teatro dove natura e arte si combinano in una complessa stratificazione storica, offrendo continue sorprese e gioielli come il Giardino delle Camelie. Uno spazio, questo, di grande suggestione e non solo per le meraviglie della collezione botanica, ma anche per l’architettura capricciosa, per le invenzioni scenografiche e per la decorazione, ora finalmente risanate e restituite al pubblico. È un passo importante del grande progetto che nel 2030 vedrà restaurato tutto il parco”.

La responsabile dell’intervento di restauro Paola Ruggeri: “Il complesso restauro integrale del Giardino delle Camelie, iniziato nel 2021, è giunto ora al termine ed è stato reso possibile anche grazie ai fondi dell’Unione Europea reperiti attraverso la Regione”.

Informazioni:  Giardino delle Camelie

Piazza de’ Pitti, 1 Firenze

Orari da lunedì a domenica dalle 8.15 alle 18.30 nei mesi di maggio, settembre, ottobre- 19.10 nei mesi di giugno, luglio e agosto. Giorni chiusura: primo e ultimo lunedì del mese

Prezzi: Ingresso singolo al Giardino di Boboli euro 10. Con il biglietto del Giardino di Boboli è possibile accedere gratuitamente al Giardino di Villa Bardini.

Giardino delle Camelie

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