Molte famiglie non potrebbero vivere senza almeno uno di loro: per il sostegno pratico nella quotidianità, o finanziario, o anche solo per il sostegno morale. Nonni e nonne dispensatori di coccole e amore, ma soprattutto elemento d’equilibrio per le famiglie. C’è chi li ha vicini e chi no, chi li ha persi e chi li ha tutti, c’è chi ha anche la fortuna di avere anche i bis: i nonni sono patrimonio dell’umanità per tutti quanti, a tutte le latitudini. Amatissimi, sanno educare come i genitori, ma con la dolcezza e la comprensione che viene dall’età (e, diciamolo, dalle minori responsabilità). Senza dimenticare che in un Paese come il nostro sono il vero pilastro delle famiglie, specie di quelle dove entrambi i genitori lavorano. I nonni meriterebbero di essere festeggiati 365 giorni l’anno, ma per convenzione c’è un giorno in particolare dedicato specialmente a loro: è il 2 ottobre, un appuntamento diffuso in alcune aree del mondo, celebrata in onore del loro ruolo importante nella gestione degli affetti familiari e tra generazioni e della loro influenza sociale.
La festività viene celebrata dal 1978, quando Marian McQuade, una casalinga della Virginia con quindici figli e quaranta nipoti, divenne promotrice di un’iniziativa priva di precedenti. La festa dei nonni nacque negli Stati Uniti di Jimmy Carter -dove adesso viene celebrata ogni prima domenica di settembre – con un obiettivo: educare le giovani generazioni a mantenere vivo il rapporto con i genitori dei propri genitori. Gran Bretagna, Canada, Francia e Italia si sono poi mosse di conseguenza. L’appuntamento, che oggi in Italia è sancito dalla legge 159 del 2005, vuole essere “un momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società, in generale”. In Italia la festa dei nonni cade il 2 ottobre, perché la Chiesa cattolica celebra il giorno dedicato agli Angeli Custodi: una scelta non casuale!
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