In Liguria il lockdown ha portato a un ritardo diagnostico in molte aree, al quale i medici hanno cercato di far fronte con tutti i loro mezzi, ma molti ambulatori sono stati chiusi, privilegiando come ovunque la gestione del Covid e generando un inevitabile accumulo di visite di controllo e screening. Per far fronte a questa nuova fase, caratterizzata da grandi criticità per medici e pazienti è fondamentale intervenire rafforzando la medicina del territorio, anche attraverso un aumento delle ore degli specialisti del territorio. Questo l’appello lanciato dalle società scientifiche e dalle organizzazioni sindacali di medici riunite nell’Advisory Board di Senior Italia FederAnziani che ha promosso la tavola rotonda virtuale “Il problema delle cronicità al tempo del COVID -19 nella Regione Liguria” nella quale medici e pazienti hanno presentato le proprie criticità alla Vice Presidente della Regione e Assessore alla Sanità Sonia Viale.
Oggi i medici di medicina generale si trovano in estrema difficoltà a indirizzare i pazienti verso gli specialisti e avrebbero bisogno di un aggancio più rapido con lo specialista per avere l’avvio in accesso diretto del paziente con l’acuzia. La dematerializzazione della ricetta è in parte venuta in aiuto ma l’utenza spesso è rappresentata da pazienti anziani e soli che non hanno supporti e non sono in grado di fare qualcosa di apparentemente semplice come leggere telefonicamente i risultati dei propri esami allo specialista. Questo vale a maggior ragione per una regione come la Liguria che ha il primato della popolazione più anziana d’Italia. Per questo è fondamentale ricreare una rete sul territorio che possa supportare i pazienti.
“Sono tante le criticità che riscontriamo in questo periodo, dal calo dell’aderenza alla terapia in tanti ambiti come quello dell’ipertensione, alle difficoltà nella ripartenza della chirurgia, come per le patologie valvolari cardiache, fino al problema delle diagnosi tardive in tanti ambiti come quello oncologico in cui il rischio maggiore è intercettare patologie in uno stadio già avanzato con quel che ne consegue in termini di rischi per il paziente e costi per il SSN – dichiara il Presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina riassumendo i risultati dell’incontro – Per questo è fondamentale ridare slancio al territorio. Tra i provvedimenti tampone che potrebbero essere adottati uno potrebbe essere aggregare le prestazioni per i pazienti, anche tra varie aree specialistiche, nel momento in cui accedono in ospedale. Diverse visite in diversi giorni generano disagi per tutti. Infine particolare attenzione va dedicata ai pazienti post-Covid che vanno presi in carico per un inquadramento generale e poi monitorati”.
“Dobbiamo recuperare molte prestazioni che non abbiamo potuto erogare nel periodo emergenziale, visite che si aggiungono a liste d’attesa già lunghe. Una soluzione per rendere più efficiente il sistema in questo momento è poter utilizzare gli specialisti presenti e già in servizio. Le ore medie degli specialisti in Liguria sono 19 a settimana. Portale a 38 raddoppierebbe l’offerta riducendo significativamente le liste. Ma non possiamo pensare solo all’emergenza: dobbiamo pensare a riorganizzare la medicina del territorio, pensando alla formazione dell’equipe in cui lavorino insieme la medicina generale, i tecnici di riabilitazione, gli infermieri oltre agli specialisti, per evitare di mandare in ospedale il paziente che può essere seguito sul territorio e per evitare che ci rientri una volta dimesso” dichiara il Segretario Generale di Sumai Assoprof Antonio Magi.
“La cronicità per la nostra Regione è importante perché investe una fascia ampia della nostra popolazione e incide molto sulla spesa sanitaria. Quello che preoccupa è che si possa arrivare nel prossimi mesi a una crisi di investimento in sanità che porterebbe con sé delle conseguenze drammatiche. La qualità e gli obiettivi da raggiungere per la salute non possono passare in secondo piano: io e i miei predecessori siamo stati chiamati a tenere i conti in ordine, ma ora dobbiamo confrontarci con un bisogno emergente del territorio poiché i tagli in passato hanno proprio investito la parte territoriale anche se fa più notizia la chiusura di un reparto di ospedale che non la riduzione dei medici sul territorio. Ora deve essere ascoltata quella parte dei pazienti che non ha voce, i cronici e gli anziani. Dobbiamo investire nell’entroterra, capire le criticità e i dubbi dei medici che vanno a lavorare nelle zone interne, ripensare il ruolo dei distretti. L’incontro di oggi potrà essere prezioso nell’elaborazione di un piano territoriale che parta dalla conoscenza seria e profonda delle professionalità più richieste dai pazienti” dichiara la Vice Presidente e Assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale.
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