La media dei decessi di queste settimane, fortunatamente in discesa, non deve trarre in inganno, né portare istituzioni e singoli ad abbassare la guardia rispetto a una situazione che non soltanto appare ancora preoccupante, con una media giornaliera di 305 morti nell’ultima settimana, ma che rischia di aggravarsi ulteriormente nell’immediato futuro, a causa del dilagare delle varianti e della crescita dei contagi attesa nei prossimi giorni in alcune regioni, come Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, e nelle province autonome di Trento e Bolzano. Le previsioni relative alla mortalità nel complesso non si modificano in maniera significativa, perché alla luce della media di decessi dell’ultima settimana, e dell’attesa di un nuovo picco a marzo, rischiamo comunque di trovarci di fronte alla perdita di oltre cinquantamila vite prima dell’estate. Nel corso del mese di gennaio abbiamo perso 14.357 vite che, sommandosi ai 7.202 decessi avvenuti fin qui a febbraio, portano a un totale di 21.559, con una media di 414 morti al giorno, prevalentemente over 80. Occorre perciò procedere speditamente sulle vaccinazioni e non far calare l’attenzione rispetto alla prevenzione dei contagi.
“Salutiamo con favore l’intesa tra Governo, Regioni e sindacati per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna vaccinale anti Covid, e anche l’estensione dell’uso del vaccino AstraZeneca fino ai 65 anni, due passi fondamentali per imprimere una nuova celerità alla campagna stessa – dichiara Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani – Siamo inoltre convinti che il presidente del Consiglio Draghi saprà imporsi all’interno dell’UE per far arrivare le dosi necessarie di vaccini. Infine faccio appello alla sensibilità di figli e nipoti di persone anziane, chiedendo loro di tenere duro ancora per qualche settimana. Occorre sempre prestare la massima attenzione alle misure di prevenzione, all’uso corretto delle mascherine, all’igiene, al distanziamento, rendere meno frequenti gli incontri e far sì che si svolgano in massima sicurezza, magari in luoghi all’aperto, approfittando delle temperature più miti, ma sempre tenendosi alla larga dai luoghi affollati. Tutto questo affinché possiamo lasciarci alle spalle questa tremenda esperienza che ha portato a una drammatica perdita di vite, alla distruzione di quelle librerie umane che sono i nostri nonni”.
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