Tolta una mensilità della pensione ai senior. Anzi di più. E’ quanto emerge da un’analisi del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani in merito agli aumenti del gas e della luce che saranno pari a 1.118 euro annuali per il 2022. Ben oltre quindi l’importo medio mensile della pensione nel nostro paese, pari a circa 1.039 euro (cifra netta e comprensiva della tredicesima). Un fatto al di fuori della portata dei pensionati italiani, che conferma come i pensionati siano bersagliati dalla pandemia, non solo sul piano della salute per l’abbandono delle cure primarie, ma anche su quello economico.
Come potrà vivere un pensionato per un mese senza la pensione? Cosa significherà essere privato di una mensilità per chi già può contare su un reddito così basso e oltretutto con quello si trova spesso a far fronte non solo ai propri bisogni fondamentali, ma anche a quelli dei propri figli, magari disoccupati, e dei propri nipoti? Una batosta del genere impone di dover scegliere se accendere il riscaldamento o pagare la bolletta del gas, se fare la spesa o comprare i farmaci per le loro cronicità. Senior Italia FederAnziani domanda al governo: quanto possiamo chiedere ancora di più ai pensionati? Quanto ancora possiamo fingere di ignorare quei 38,3 miliardi annui trasferiti dai nonni ai figli e nipoti, che rappresentano il vero “bonus figli” del sistema di welfare italiano? Il caro bollette rischia di portare al collasso i pensionati, già troppo provati dalla pandemia, che ha visto sempre i senior come i soggetti più vulnerabili e impegnati nel sostenere nipoti, figli cassaintegrati, disoccupati o in difficoltà finanziarie. Senior Italia chiede al Governo, infine, di intervenire in modo più incisivo perché altrimenti le famiglie andranno in default.
Infatti dall’analisi dello studio emerge che è di 12.471 euro l’importo netto medio annuale delle pensioni in Italia in base all’elaborazione del Centro Studi Senior Italia FederAnziani sui dati Istat. Cifra che comprende anche la tredicesima e che suddivisa per 12 mensilità corrisponde a 1.039 euro.
Analizzando i dati ufficiali ARERA – Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente negli ultimi 12 mesi, per la famiglia media italiana (consumo annuale gas 1.400 m³, energia elettrica 2.700 kWh) vediamo che si sono avuti i seguenti rincari, su base annuale: 701 euro per l’energia elettrica, 417 euro per il gas. Il che significa per il 2022 un aumento totale del caro bollette di 1.118 euro. Un’incredibile batosta per l’aumento delle spese energetiche che, se i prezzi rimarranno quelli odierni, e considerata la sostanziale stabilità degli importi pensionistici, toglierà letteralmente il 108% di una mensilità di pensione dalle tasche degli anziani, inclusa la quota di 13esima. Non solo: il rincaro è uguale per le varie fasce di reddito pensionistico. Se commisuriamo però questi aumenti con le varie fasce pensionistiche, ad esempio considerando le pensioni sociali e le pensioni di reversibilità, che sono molto più basse rispetto alla media delle pensioni, l’impatto non sarà solo devastante, ma li farà ritrovare puntualmente alle mense della Caritas, a rovistare tra i rifiuti e a comprare abiti usati.
Anche se gli interventi messi in campo ad oggi dal Governo per frenare il caro bollette appaiono importanti, sono solo una goccia nel mare: i 5,5 miliardi di euro stanziati per il primo trimestre del 2022 per fronteggiare il rincaro delle bollette sono del tutto insufficienti a mitigare i costi addizionali che dovranno subire quest’anno i senior. A fronte di un rincaro di luce e gas, che ammonta complessivamente alla spaventosa cifra di 89,7 miliardi, il tasso di copertura supera di poco il 6 per cento (fonte: Ufficio studi Cgia di Mestre). Di fronte a tutte le problematiche che il Governo sta attraversando, avrà il tempo per aiutare le fasce più deboli della popolazione a pagare la differenza?
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